Sta seduta in consiglio regionale, Regione Emilia-Romagna, la prima “vittima” eccellente della legge Severino. Si tratta di Giampaolo Lavagetto, parmense ex assessore comunale e consigliere provinciale, che dovrà cedere il posto nell’assemblea legislativa di viale Aldo Moro alla prima dei non eletti e “terza classificata”: Cinzia Camorali, anche lei di Parma.
“Terza” perché il seggio da poco occupato da Lavagetto in origine apparteneva a un altro: Luigi Giuseppe Villani, ex leader del PdL di Parma fino al gennaio scorso, quando l’inchiesta “Public money” lo ha spedito per lungo tempo ai domiciliari. Ora gli arresti sono stati revocati, e il 4 ottobre prossimo inizierà il processo. Ma nel frattempo Villani era stato sospeso, e adesso tocca anche a Lavagetto.
Il motivo? La condanna in primo grado per peculato per l’uso del telefonino di servizio quand’era assessore a Parma. Al momento Lavagetto, che si è sempre definito vittima di una macchinazione (aveva anche lasciato il PdL dopo molte polemiche con la dirigenza maggioritaria) è in attesa dell’appello, con tanto di nuove prove ottenute dai tabulati telefonici del Comune.
In virtù della stessa legge che sta tenendo sulla corda Berlusconi (ma con tempi ben più lunghi), sulla Gazzetta ufficiale è comparso il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che dispone la sospensione di Lavagetto dal consiglio regionale a partire dal 21 maggio 2013, data del suo subentro nei confronti di Villani. In realtà la sospensione scatterà a tutti gli effetti quando il decreto sarà stato notificato in Regione dalla Prefettura di Bologna. A quel punto verrà disposta la nuova surroga per la prima seduta disponibile (la prima o la seconda settimana di settembre) e in assemblea siederà Cinzia Camorali.
Comunque a Lavagetto, si apprende in Regione, verranno richiesti gli stipendi percepiti in questi mesi. Ma le casse dell’assemblea legislativa regionale continueranno comunque a versargli il 50 per cento dell’indennità di carica (il totale è di 6.104,47 euro lordi al mese) così come prevedono le norme per i consiglieri sospesi (e come accade già per Villani). Compensi che naturalmente si aggiungono a quelli che verranno regolarmente versati alla Camorali: in pratica è come se la Regione pagasse un consigliere in più (“mezzo” Villani più “mezzo” Lavagetto).
La situazione potrebbe cambiare ancora in caso di un proscioglimento di Villani: in quel caso, sia Lavagetto che la Camorali decadrebbero a vantaggio del primo (e a quel punto pienamente legittimo) eletto in assemblea.