Firenze – Era già successo, per la precisione mercoledì scorso, quando, sulla guerra in Ucraina, il numero legale manca al momento del voto. Su atti portati in votazione dalla maggioranza. Il caso di oggi, l’adesione, messa ai voti dal Pd, di aderire al codic etico per la buona politica Oggi il Partito Democratico ci ha chiesto di aderire al codice etico per la buona politica. “Ma ha vinto la cattiva politica e la maggioranza non ha saputo garantire il minimo di 18 presenze che dovrebbero esserci per permettere agli atti di essere votati – dicono i consiglieri di Spc Palagi e Bundu – è già la seconda volta consecutiva che succede. Mercoledì lo stesso è successo sulla guerra in Ucraina: hanno proposto di procedere, ma poi non erano in aula. Non accusino le opposizioni di ostruzionismo. C’è un evidente problema di rispetto dell’aula di chi è presente con un significativo premio di maggioranza. Dovremmo pensare che il Partito Democratico ha divisioni interne sul tema della legalità e della buona politica? O che non ritiene fondamentale e urgente esprimersi sull’invasione russa in Ucraina?”.
Censure arrivan anche dalla Destra. “La maggioranza chiede di aderire al codice etico stilato dall’Associazione “Avviso Pubblico”. Codice – sottolinea il capogruppo della Lega Federico Bussolin – che prevede incongruenze con l’attuale condotta della maggioranza stessa, come la previsione di non far ricoprire più di un incarico istituzionale agli amministratori”.
“Imbarazzato o meno e anche se privi di argomenti di replica alle nostre richieste di chiarimento, chi amministra la città ha il dovere di garantire il numero legale, specie quando si trattano atti collegati alla lotta alle mafie. Quella incassata dal PD stasera – conclude Bussolin – è una figuraccia”.