Un presidio di una trentina di lavoratori della Landi Renzo davanti al Municipio di Reggio Emilia: questa la manifestazione organizzata dalla Fiom per sensibilizzare la politica contro il piano di esuberi da oltre 200 licenziamenti, su 800 addetti, presentato dall’azienda ai sindacati lo scorso 19 ottobre. Il segretario della Fiom Reggio Emilia Sergio Guaitolini ha dichiarato: “Abbiamo ancora 8 ore di sciopero nel pacchetto già proclamato, qualora l’incontro con l’azienda del 9 ottobre non dovesse riaprire uno spazio di discussione, ci sentiremo liberi di mettere in campo tutte le iniziative di lotta che riterremo opportune, anche con articolazioni particolari che abbiano un impatto nei confronti dell’azienda”. Il consiglio comunale (presenti in aula i lavoratori del presidio Fiom) ha approvato all’unanimità un documento presentato dal consigliere di Mdp Lanfranco De Franco che chiede di costituire “un tavolo di confronto con l’Assessore regionale alle attività produttive al fine di risolvere la vertenza preservando i 79 posti di lavoro”.
“Avevamo preso un impegno importante nei confronti dei lavoratori della Landi Renzo – ha detto De Franco – lo manteniamo con questo ordine del giorno urgente. Il documento chiede che di non basare solo sugli esuberi dei lavoratori la strategia con cui si affronta la crisi aziendale. Chiediamo un tavolo di lavoro a livello regionale con l’assessore alle attività produttive. Vorremmo che la celerità della nostra azione evitasse agli attori coinvolti di arrivare al tavolo quando la situazione è degenerata e gli esuberi si sono già determinati”. Sulla stessa linea Gianluca Cantergiani del Pd: “Serve un confronto serio, franco, un tavolo in cui capire se l’azienda ha provato a valutare tutte le strategie alternative ai licenziamenti. Si può portare avanti anche un percorso su un’altra strada: diminuire il costo del lavoro per un periodo, facendo lavorare meno tutti i lavoratori senza licenziamenti, e nel momento in cui si riprende ripartire tutti insieme”. “Noi – ha detto il vicesindaco Matteo Sassi – crediamo che le istituzioni debbano essere parte attiva ed accompagnare questo percorso. Le istituzioni locali non possono permettersi che siano persi altri posti di lavoro”.
“Io non credo – ha spiegato a margine del consiglio comunale Guaitolini – che questi esuberi siano dovuti alla fusione per incorporazione di Aeb in Landi, ma semplicemente ad un taglio dei costi. Landi infatti ci dice che una parte di quei 79 esuberi sono lavoratori della logistica che sono in esubero non perché non ci sia lavoro: dovrebbero essere sostituiti da altri lavoratori di una cooperativa, o comunque di un appalto, che costeranno meno perché avranno meno diritti. E’ questa idea che noi dichiariamo irricevibile: concorrenza peggiorando le condizioni delle persone. Il problema più generale – ha concluso Guaitolini – è quello del futuro di questa azienda, perchè il progetto che ci hanno presentato ci lascia piuttosto perplessi”.
(foto in home page dalla Gazzetta di Reggio)