Anche il Conservatorio Arrigo Boito di Parma aderisce alla giornata di protesta indetta per oggi dagli Istituti Superiori Musicali Italiani. Si chiama “Giornata nazionale dell’alta formazione”, ed è stata indetta dai 54 Conservatori di Musica statali e dai 19 non statali. In pratica, l’intero mondo della formazione accademica musicale chiede con forza il riconoscimento del valore sociale e culturale dell’alta formazione musicale nel nostro Paese. Non stupisce che le iniziative passino anche da Parma, considerando che il Boito è parte essenziale della tradizione musicale della città benché troppo spesso dimenticato o dato per scontato.
Da oggi e per tutto febbraio verranno organizzati concerti e momenti di riflessione e sensibilizzazione sullo stato del sistema nazionale dell’alta formazione artistica e musicale, e per sollecitare la completa attuazione della riforma attesa ormai da oltre 16 anni. Chi insegna musica, chi la studia e chi la esegue in orchestra chiede un nuovo sistema di reclutamento, l’ordinamento di tutti i corsi di studio, la statalizzazione degli istituti musicali, l’incremento delle risorse. Entro la fine del 2016, visto che l’attesa è già stata molto lunga.
«È veramente preoccupante l’indifferenza del ministero e degli organi di governo nei confronti delle nostre Istituzioni – dichiara Roberto Cappello, direttore del Boito di Parma. Tale atteggiamento rischia di compromettere gravemente la credibilità delle nostre istituzioni che, al loro interno, hanno la più alta concentrazione di studenti stranieri nel settore universitario italiano».
La giornata di protesta è stata decisa all’unanimità dall’assemblea congiunta dalle Conferenze nazionali dei presidenti, dei direttori e dei presidenti delle consulte degli studenti dei Conservatori statali e non statali che nei giorni scorsi si è riunita a Roma nella sede del ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.