Firenze – In una lettera del 1653 Ippolito Galantini scrive a Giovanna Garzoni: “… in Fiorenza… ho avuto occasione de vedere alquanti pezzi… lavorati da V. S.… opere veramente non dirò umane ma divine… fra esse ci è una Tazza di susine, con certi gelsomini di Catalogna, che certo restai fuor di me, vedendo lo scompartimento di quei colori, la morbidezza del lavoro, il tondeggiare della Tazza, e delle susine insieme…”
Il religioso aveva colto nel brillante lavoro di nature morte di questa donna, il segreto della sua arte costellata da vasi di fiori, piante, frutta, conchiglie, insetti, lumache e animali di ogni genere, dipinti utilizzando una vivace e variopinta tavolozza.
A Palazzo Pitti, nell’Andito degli Angiolini, dal 28 maggio al 28 giugno 2020, una grande rassegna composta di circa 100 opere, celebra l’artista Giovanna Garzoni.
La mostra, “La grandezza dell’universo nell’arte di Giovanna Garzoni”, che rappresenta la prima monografica dedicata all’artista, era già pronta qualche mese fa ma il lockdown ne ha posticipato l’apertura.
Nata intorno al 1600 ad Ascoli Piceno, in una realtà forse non proprio incoraggiante per le donne, Giovanna Garzoni fece presto conoscere le sue preziose doti artistiche e la sua capacità di volgere a sé i favori dei committenti e delle corti europee dove soggiornò.
La sua estrosa e vivace intelligenza fu apprezzata in numerose corti italiane e straniere da Venezia, a Torino, da Firenze a Napoli, dalla Francia, all’Inghilterra.
Colta e curiosa, affinò il suo linguaggio artistico unendo le sue qualità pittoriche con una profonda osservazione della natura. Indimenticabili i suoi 281 tipi di fiori. Tante le rappresentazioni di grande emozione, come il vaso cinese con dalie, rose, anemoni e tulipani, fiori molto cari alla famiglia Medici. Oppure, la composizione con la famosa canina inglese su un tavolo insieme a una tazza cinese e dei biscotti.
Ma la sua estrosità non si esprimeva solo attraverso il mondo naturale. Ne sono la prova i diversi ritratti come il Vecchio di Artimino o la miniatura del principe etiope Zaga Christ, il suo giovane autoritratto nelle vesti di Apollo.
Non stupisce neanche la sua abilità nel disegno. All’ingresso della mostra è esposto un blocco di appunti dove è disegnato, a penna e senza incertezze, un galeone. Fu realizzato come sfida tecnica aperta con gli artisti che ritenevano le donne non fossero in grado di tracciare, con un unico tratto di penna senza interruzioni, una composizione complessa.
Fu circondata e tanto apprezzata anche dalle donne, come le sue amiche e colleghe Arcangiola Paladini e Artemisia Gentileschi con cui condivise i viaggi a Napoli e in Inghilterra e
altre esperienze, o di Vittoria della Rovere della quale amava gli oggetti esotici presenti nelle collezioni al Poggio Imperiale e prediligeva dipingerli.
Sheila Barker ha curato la rassegna, dopo un lungo percorso di studi e documentazione sulla produzione artistica femminile e sulle loro vicende personali e professionali. “L’obiettivo di questa esposizione– ha commentato la Barker – è di mostrare lo straordinario respiro geografico della Garzoni, e, allo stesso tempo, illustrarne la visione artistica penetrante, mozzafiato. Il suo punto di partenza è sempre il cuore, il fulcro delle persone e delle cose, che poi vengono sottoposti ad una analisi quasi microscopica”.
La mostra di Giovanna Garzoni è promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Gallerie degli Uffizi, The Medici Archive Project, Firenze Musei e con il supporto di AWA, American Women Artists che, collateralmente alla rassegna, presenta un’iniziativa, ispirata alle opere dell’artista marchigiana, dove sono mostrati in video i lavori pittorici, grafici, scultorei e varie riflessioni di artiste contemporanee.
“La grandezza dell’universo” nell’Arte di Giovanna Garzoni
Palazzo Pitti, Firenze
28 maggio – 28 giugno 2020
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383
e-mail firenzemusei@operalaboratori.com
www.uffizi.it – http://advancingwomenartists.org/
In foto
Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno 1600 – Roma 1670)
Cagnolina con biscotti e una tazza cinese
circa 1648
tempera su pergamena, cm 27,5 x 39,5
firmato nell’angolo in basso a destra: “Giovanna Garzoni F.”
Firenze, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti, Galleria Palatina
Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno 1600 – Roma 1670)
Galeone in mare
circa 1617–1622
in: Giovanna Garzoni, Libro de’caratteri cancellereschi corsivi, c. 44r
inchiostro nero su carta preparata, cm 29.0 x 20.5; cm 29.0 x 41.5 (aperto)
Roma, Accademia Nazionale di San Luca