Firenze – E’ “lo spirito di unità che si è avvertito sia nella relazione della nuova segretaria Elly Schlein che nel discorso di Stefano Bonaccini” immediatamente dopo la sua indicazione avvenuta all’unanimità come presidente del Pd, il punto su cui si sofferma in particolare il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando l’assemlea nazionale del Partito Democratico avvenuta ieri. “Del resto bisognava dare un messaggio chiaro, semplice e comprensibile – continua il sindaco – lavorare insieme per questa nuova, importante fase.”. Una sfida importante, quella davanti cui si trova il nuovo Pd di Elly Schlein, che in concreto significa partire dai temi, ma soprattutto “lasciarci alle spalle i vecchi metodi che hanno sempre logorato i gruppi dirigenti e la vita stessa del partito. Metodi troppo schiacciati su tatticismo, su lotte di potere, mentre noi dobbiamo far vivere un pluralismo fatto di idee, di politica. Ci0è un’area riformista che può dare un grandissimo apporto al partito, che giustamente punta da qui alle prossime elezioni europee a crescere, a sfondare la soglia del 20% e a fare un grande risultato”.
A questo scopo, “il pluralismo delle idee non può che essere uno straordinario strumento di rilancio”.
Per quanto riguarda Firenze, secondo il sindaco, non ci sono problemi: l’unità si fa già. “I dirigenti del partito a livello locale sono gruppi dirigenti che nascono da un’intesa unitaria. Possiamo quindi dire che in qualche modo, ciò che si sta sperimentando a livello nazionale a Firenze, sia nella città che nell’area metropolitana, lo abbiamo già sperimentato con i congressi locali che si sono svolti negli ultimi anni. Dunque, possiamo dire che c’è una linearità, una sintonia tra il modo con cui il Pd toscano ha formato i gruppi dirigenti e la linea politica a livello locale” e ciò che sta succedendo a livello nazionale.