Congiunti e fidanzati, i fantasmi di Natale

Firenze – Natale senza i tuoi, Capodanno lo stesso. Il niet del governo è calato come una mannaia sulle speranze di quanti attendevano le ultime decisioni sugli spostamenti per raggiungere i propri congiunti sparsi nell’Italia delle zone arcobaleno. Anche con il giallo niente da fare. Non solo nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà muovere fra le regioni ma il 25, 26 dicembre e 1 gennaio saremo confinati entro il comune di residenza. Unica concessione, la possibilità di recarsi da un genitore solo. E che dire di chi ha fratelli e sorelle, amici fraterni, affetti stabili a una manciata di chilometri in altro comune, seppur confinante? Condannati senza appello alla solitudine in un periodo molto particolare dell’anno. Non parliamo delle coppie. Fantasmi.

Decisioni, quelle contenute nell’ultimo dpcm del 4 dicembre che fanno storcere la bocca a molti e che si dimostrano persino incomprensibili. Sotto diversi profili. Intanto, lettera morta è rimasta la risoluzione approvata il 13 novembre scorso dal Parlamento Europeo dove, al punto 7, si invitavano gli Stati membri a “a rispettare il diritto alla vita familiare” e “a consentire il ricongiungimento delle coppie e delle famiglie separate da misure connesse alla Covid19, indipendentemente dal loro stato civile, e ad astenersi dal’imporre standard inutilmente elevati di prova della relazione”. Richiesta ignorata e completamente caduta nel vuoto.

Curioso che lo stesso dpcm italiano, all’articolo 6, consenta invece l’ingresso in territorio nazionale “per raggiungere il domicilio, l’abitazione o la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi è una comprovata e stabile relazione affettiva”.  E si badi bene, non la “propria” residenza, domicilio o abitazione, ma quella di un’altra persona.
Così mentre agli italiani è vietato ricongiungersi ai propri “affetti stabili” ai cittadini europei è consentito varcare i nostri confini nazionali per recarsi da persone con le quali intrattengono una“stabile relazione affettiva”.

Del resto basta guardarci intorno per vedere ciò che accade in questi giorni nelle altre grandi nazioni europee. In Francia a partire da metà dicembre, come promesso dal presidente Macron, tutti liberi di spostarsi sul territorio. Non solo. Mentre in Italia a Natale e Capodanno resteremo rinchiusi nei rigidi recinti comunali, ai nostri cugini d’Oltralpe verrà sospeso anche il coprifuoco. Stesso discorso in Germania e nel Regno Unito: liberi di muoversi per recarsi dai congiunti con la raccomandazione di non ritrovarsi in troppi a tavola. Stessa cosa in Spagna e in Austria. Nel paese iberico ci si potrà spostare da una regione all’altra, oltre che per lavoro, anche per andare dai propri familiari. In nessuna grande nazione europea è stata insomma preclusa agli “affetti stabili” la possibilità di trascorrere insieme le feste. Niente baldorie, niente assembramenti, ma almeno la vicinanza delle persone care non è stata messa lontanamente in discussione.

Così, a non rispettare le richieste del Parlamento Europeo, rimane l’Italia. C’è poi chi sostiene che ci troviamo anche di fronte a una certa disparità di trattamento fra cittadini.
E’ quello che sottolineano alcuni presidenti di regione: chi vive in una metropoli, pensiamo a Roma, a Milano, Bologna, Firenze o Palermo può girare in lungo e in largo nel proprio comune, recarsi in negozi, bar e ristoranti, andare da amici e parenti, mentre chi risiede in un piccolo comune di campagna o montagna rimarrà ristretto nei propri confini senza l’incomparabile offerta delle città. A metterci una pezza l’ultima ordinanza del presidente della regione Toscana, Eugenio Giani. Che allarga un po’ le maglie. In Toscana, ancora arancione, sono consentiti gli spostamenti in un comune limitrofo oltre che per la spesa anche per “accedere ai ristoranti con asporto”, e per usufruire, in caso di rapporto fiduciario consolidato, di attività e servizi alla persona (ad esempio parrucchieri, estetiste, carrozzieri).
In quanto alle coppie e ai fidanzati, Giani allarga le braccia: “Non ho potuto fare niente di più. Mi dispiace veramente. Ho la morte nel cuore per quelle coppie non legate da matrimonio e che non possono vedersi”.

La sensazione è che anziché impegnarsi a controllare sul serio movimenti non necessari e assembramenti la scelta sia caduta sulla strada meno complicata per i controllori: blindare tutto. Anche Babbo Natale.

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