“Serve un investimento maggiore per favorire l’integrazione dei giovani nel mondo delle libere professioni. Un accesso alla professione che appare sempre più difficile, con la conseguenza di un minore coinvolgimento di nuove generazioni nell’attività e la fuga di tante professionalità che vanno alla ricerca di altri posti di lavoro, considerata anche la lunga trafila che gli si presenta di fronte assieme a una norma nazionale sull’equo compenso che non li tutela proprio neanche nella formulazione in esame al parlamento in questo momento”.
E’ l’appello lanciato dal presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani, che evidenzia una diminuzione della quota dei liberi professionisti nella fascia d’età 15-34 anni in diverse aree delle libere professioni e spiega come il totale dei liberi professionisti giovani in Toscana non presenta a livello percentuale un incremento bensì una leggera riduzione, attestandosi al 16% nel 2019.
“La situazione non è certo migliorata con la pandemia, che ha creato ulteriori riduzioni delle attività e quindi una minore necessità di nuove figure. La percentuale di inattivi e di disoccupati è cresciuta e nel mondo dei professionisti si è assistito a una chiara contrazione che va a discapito soprattutto dei giovani, cioè coloro che si trovano in una posizione meno consolidata. A questa riduzione concorre anche l’impossibilità di accedere alle agevolazioni per contribuenti minimi e forfettari se due o più giovani si uniscono per far nascere uno studio, una vera e propria distorsione della necessità di aggregazione sempre tanto decantata ma impraticabile se non con alti costi”.