“Il dibattito sull’uscita dal lockdown, cioè sull’inizio della tanto attesa fase 2 di questa emergenza che potrebbe portare alla progressiva riapertura delle attività produttive, e sulle modalità operative necessarie per evitare il riaccendersi del contagio, non può prescindere dal coinvolgimento dei professionisti. Il mondo delle professioni svolge un ruolo importante di mediazione, è un punto di riferimento per tutte le attività del mondo del commercio, dell’industria e dell’artigianato – spiega il presidente di Confprofessioni Toscana, Ivo Liserani – ed è agli studi professionali che le imprese si rivolgono per avere indicazioni e indirizzi su come procedere, che si tratti di commercialisti, di tecnici per la sicurezza del lavoro, di avvocati, di medici del lavoro. Così, anche al di là di quelle che sono le nostre precise competenze, spesso noi ci troviamo a fornire chiarimenti, ad essere un preciso punto di riferimento e a indicare a chi rivolgersi per poter ripartire nel rispetto delle misure stabilite. Ma è necessario che queste ultime debbano essere chiare e sostenibili, che insomma non possano rappresentare un laccio troppo stretto per le aziende. E’ chiaro insomma che servono regole, ma dobbiamo essere in grado di garantire al momento in cui si dettano una reale possibilità di uniformarsi, cercando di affrancarsi il più possibile dai lacci della burocrazia, semplificando al massimo le procedure. Ecco perché come Confprofessioni, presenti con un professionista ogni 35 cittadini, ribadiamo la nostra disponibilità a fare la nostra parte e a sederci a un tavolo di confronto con la Regione per mettere a disposizione la nostra esperienza, raccolta in 18 categorie diverse di professionisti ordinistici rappresentati, dovuta al rapporto quotidiano con le imprese, per quelle che sono le competenze di carattere regionale”.
21 Aprile 2020
Confprofessioni: “Fase 2, misure sostenibili per le imprese”
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