Riceviamo e pubblichiamo dall’imprenditore toscano Sandro Corona:
“Il 24 Febbraio 2022 inizia la guerra, tutt’ora in atto, con l’irruzione di un non elevato contingente di truppe russe all’interno dei confini orientali dell’Ucraina. Uno shock per i popoli europei su cui si innesta la repentina reazione americana. Sulla vicenda innescata quel 24 febbraio scorso, ho letto e ascoltato di tutto, ma tra i leader europei e mondiali, la parola PACE per usare un eufemismo, latita. Lungi da me l’intenzione di rilanciare un discorso populista, ma i fatti sono chiari: muoiono soldati ucraini, muoiono soldati russi, civili ucraini, abbiamo altissime possibilità che l’escalation militare comprenda armi nucleari; eppure, ripeto, non ho ascoltato tra i potenti Leader, Capi di Stato politici europei e non, la parola pace, se non da parte di papa Francesco.
E’ così difficile, addirittura ci vuole così coraggio a pronunciare la parola pace? “Fermiamo la guerra”, “Negoziamo”. E’ del tutto evidente
che la guerra ha portato conseguenze sull’aumento del petrolio ed energia e di tutti i beni primari, causando per le famiglie ed imprese italiane
ed europee una asfissia finanziaria che si ripercuote ovviamente sulla crescita del pil.
Pronunciare la parola “pace” o “fermiamo la guerra” non è di destra o sinistra, non voglio neppure entrare nel merito sul perchè del conflitto
Russo/Ucraino, ho la mia idea certo, ma non è questo il punto, la mia domanda è perché i capi di stato, eccetto il Papa, non pronuncino la parola PACE, non dicano “vogliamo la PACE”, tanto più che, se non ricordo male, l’Unione Europea è nata per porre fine ai secolari conflitti del vecchio continente e per produrre stabilità sia politica che economica.
Chiudo con una provocazione: se i Capi di Stato e leader politici non pronunciano o scrivono la parola “PACE, FERMIAMO LA GUERRA” facciamolo
almeno noi comuni mortali, scrivetelo dove volete, pronunciatelo in ogni frangente, mettiamoci la faccia. Non è così difficile, anche se fino ad oggi parrebbe di sì”.