Confindustria lancia “Toscana no Fake”

Firenze – La Toscana No Fake è questo l’appello che è stato fatto dai vertici di Confindustria Toscana, durante una conferenza stampa questa mattina per illustrare quali politiche industriali sono necessarie e la volontà di una lotta senza quartiere alla contraffazione.

“Il Made in Toscana  va necessariamente difeso –  afferma Alessio Marco Ranaldo presidente di Confindustria Toscana – perché è una nostra grande risorsa. Siamo la prima regione a livello nazionale come numero di addetti (112 mila) per questo non ci possiamo permettere di comprare contraffatto”.

E’ uno dei primi brand conosciuti ed apprezzati al mondo ed è un marchio che ci identifica e ci distingue agli occhi degli altri paesi.

Il presidente Ranaldo, fa un appello a tutti i sindaci, in particolare modo dell’area costiera per maggiori controlli sulle spiagge e nei luoghi di villeggiatura.

Il rischio maggiore “è che questa corsa alla contraffazione – continua il presidente Ranaldo – questa idea di avere un beneficio immediato porti poi all’impoverimento della filiera  e se si impoverisce la filiera regolare si impoverisce di conseguenza la nostra regione”.

Se la nostra regione svetta a livello nazionale per numero di addetti, però è seconda a livello di export, nella cinquina che copre circa l’87% delle esportazioni di made in italiano.

“Siamo secondi perché probabilmente altre regioni riescono a fatturare di più rispetto agli addetti. Però diciamo che la distanza  è molto  breve tra noi e la prima regione di Italia” aggiunge Ranaldo.

Secondo Franco Baccani  presidente Comitato contraffazione per Camera di Commercio, Membro del comitato made in Italy di Confindustria Toscana e nazionale il problema della contraffazione è un problema culturale.

“Per proteggere il marchio della Toscana – spiega Baccani – c’è una sola arma la cultura. Diffondere la cultura e proteggere l’identità che noi abbiamo su questo territorio. L’unica nostra arma è partire dai giovani”.

I numeri della contraffazione sono 6/7 miliardi di fatturato annui nel nostro paese, la cifra diventa da capogiro se parliamo a livello europeo 400 miliardi di euro.

Di solito quando si parla di contraffazione si parla di moda, ma c’è un’altro settore la farmaceutica che è uno dei mercati più contraffatti.

I dati della Toscana

In Toscana ci sono circa 16.000 imprese che rappresentano il 43% del totale manifatturiero e il 5% dell’intera economica. A livello nazionale incidono per il 25%.

A livello di fatturato i volumi del settore in Toscana sono 19 miliardi  di euro all’anno che incidono per l’11% sull’intera economia e il 31% sul settore dell’industria manifatturiera. Importante anche il dato al livello nazionale che incide per il 23%.

Dall’incontro è emerso che serve maggiore consapevolezza e alla cultura dell’identità perché comprando contraffatto non solo danneggiamo il territorio, ma anche tutti quei lavoratori che sono impiegati senza tutele e senza diritti.

E’ importante che i giovani capiscano cosa c’è dietro una maglia o un prodotto. C’è l’ingegno, c’è il rischio, la creazione di un brand, la sua promozione.

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