Firenze – A causa di crisi e maltempo i turisti, rileva la Confcommercio, hanno speso meno in ristoranti, bar e pizzerie della costa. E’ andata meglio alle città d’arte.
Fipe Confcommercio Toscana stima che il calo delle presenze, dovuto esclusivamente al trend del turismo interno, sarà in totale nel 2014 di circa 600 mila unità. La ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) presenteranno un bilancio in rosso per 16 milioni di euro. Perche quest’anno, oltre alla crisi, ci si è messo anche il maltempo con un luglio piovoso come novembre. Fatto sta che i commercianti hanno pagato un duro prezzo sulla costa toscana, per il calo di presenze e dei consumi connessi. Sebbene agosto sia appena all’inizio, Fipe e Confcommercio Toscana contano già i danni di questa estate anomala. Aldo Cursano, presidente regionale della Federazione dei Pubblici esercizi Confcommercio spiega che “i tre mesi estivi, luglio, agosto e settembre, contabilizzano solitamente oltre il 50% delle presenze turistiche dell’anno. Luglio è stata in perdita per molti imprenditori della costa. I gestori degli stabilimenti hanno del tutto dovuto rinunciare alle entrate giornaliere, i gestori di hotel e campeggi hanno spesso ricevuto disdette e incassato esclusivamente caparre. E i colleghi di bar, ristoranti e pizzerie, che magari hanno preso in gestione una struttura per l’intera stagione, a fronte di investimenti e spese per i fornitori, non hanno realizzato nemmeno quei pochi incassi da fine settimana”. E i commercianti ed esercenti devono comunque pagare il suolo pubblico e canoni esorbitanti, oltre alle utenze.
L’organizzazione professionale auspica una ripresa ad agosto e settembre, ma anche una riqualificazione dei settori del turismo: “Ora servirebbero un agosto, e magari anche un settembre, straordinari. Anche se non compenseranno il danno di un’estate partita col freno a mano tirato, potrebbero ridare un po’ di fiato e di ottimismo alle nostre imprese. Le quali, nonostante tutto, si impegnano e danno l’anima per fornire il miglior servizio alla clientela”, sottolinea Franco Marinoni, direttore generale Confcommercio Toscana, aggiungendo che “Governo e Regione dovrebbero si attivino al più presto per sostenere una riqualificazione dei settori interessati”
Sarebbro proprio gli italiani e i toscani stessi, secondo le rilevazioni Fipe Confcommercio, che nei mesi estivi scelgono le località balneari in regione e che quest’anno sono restati a casa. I week-end di luglio, giornate determinanti per gli incassi della stagione, sono andati deserti. “I disgraziati effetti economici del maltempo si sentono purtroppo anche sugli esercizi commerciali – aggiunge Marinoni– e su tutto l’indotto, sui servizi di noleggio, di trasporto, sulle visite guidate, sui servizi di mercato. In termini di spesa si tratta di un saldo negativo di 80 milioni di euro determinato quasi interamente dalla contrazione della spesa nelle destinazioni balneari, ma sicuramente anche collina e montagna non sono state favorite dalla follia metereologica”.
Più contenuta, ma sempre rilevante secondo le stime Fipe Confcommercio Toscana, è la componente del turismo straniero che sceglie spesso destinazioni di interesse storico e culturale con fattori stagionali meno forti. Si salvano infatti le città d’arte, che diventano anche un fuori programma per i villeggianti che, desolati da pioggia e vento, riparano nei musei. Nonostante la flessione delle presenze le località di interesse storico e culturale presentano per altro una spesa in aumento per effetto della maggior spesa pro capite del turismo straniero.