Arezzo – Prenderanno il via dopo l’estate le prove concorsuali per il grande concorso per infermieri indetto da Estar in modo che all’inizio del 2020 la graduatoria sarà operativa.
A quello che è stato definito il più grande concorso per infermieri a livello nazionale sono state presentate 12.669 domande.
Un concorso che si è tinto di giallo quando, durante le preselezioni che si sono tenute a fine luglio al Palaffari di Arezzo, si sono verificati degli errori da parte dell’impresa specializzata in selezione del personale utilizzata.
Come previsto dal dpr 487/1994, per la preparazione dei test preselettivi – fanno sapere dalla direzione di Estar -, si procederà con l’ammissione dei candidati alle prove concorsuali vere e proprie, che si svolgeranno come programmato dopo l’estate, in modo da avere la nuova graduatoria all’inizio del 2020”.
Errori che hanno riscaldato la situazione non solo per chi doveva sostenere le prove selettive, ma anche dal punto di vista politico.
Infatti il consigliere regionale di Fratelli d’Italia a Paolo Marcheschi in una nota stampa sottolinea “Secondo i dati recentemente pubblicati, ad oggi in Toscana, mancherebbero 2100 unità tra infermieri ed OSS (770 infermieri – 1340 OSS) a Careggi, ad esempio, è sotto organico di 200 infermieri e 300 OSS, mentre nell’azienda ospedaliera di Pisa mancherebbero 90 infermieri e 300 OSS. Il rapporto tra infermiere e paziente, in generale, è comunque di 1 a 14 “ e aggiunge “l’assunzione di nuovo personale nei nostro ospedali è una questione urgente e prioritaria. Siamo ormai al collasso e la fase di reclutamento è fondamentale. Si è aperta una stagione concorsuale importante per la nostra regione, migliaia di candidati e partecipanti; se Estar non è in grado di affrontarla, l’assessore Saccardi ne prenda atto e scelga persone competenti in grado di farlo. Ma non può fare finta di nulla. Assordante il suo silenzio in questo mese di polemiche”.
Da Estar la risposta non tarda ad arrivare e sottolineano che l’obiettivo di tutto il percorso è “sempre stato, oltre alla trasparenza, anche la volontà di non creare discriminazioni nelle possibilità di partecipazione, pur nelle difficoltà ovunque riscontrate nella gestione di un concorso con oltre 12.000 partecipanti, è stato deciso di far comunque partecipare in soprannumero rispetto ai 7.000 inizialmente preventivati tutti i candidati che avrebbero potuto entrare nei primi 7.000 rispondendo correttamente ad una o più delle domande mal formulate”.
Questo significa che il numero degli ammessi alle prove concorsuali sale a 7800 professionisti, senza nessun riflesso negativo sul percorso successivo e senza penalizzare nessuno.