Grosseto – Francesco Schettino e la Costa, in quanto responsabile civile in solido con l’ex comandante della Condordia, dovranno risarcire complessivamente 12,3 milioni di euro a naufraghi e equipaggio della nave, oltre ad alcuni enti ed associazioni.
La sentenza per il naufragio della Costa Concordia del Tribunale di Grosseto, letta ieri sera dal giudice Giovanni Puliatti, che ha condannato Francesco Schettino, il comandante della nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio con un bilancio di 32 vittime e 157 feriti, a 16 anni di reclusione e un mese di arresto senza carcere, stabilisce che complessivamente i passeggeri e l’equipaggio della nave, siano risarciti con 4 milioni di provvisionali e quasi 2,8 milioni di danni definitivi, stabiliti dal Tribunale.
Agli enti, invece, Schettino e la Costa dovranno pagare complessivamente 5 milioni e 510mila euro: ci sono la Regione Toscana, la provincia di Grosseto e il comune del Giglio, i ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, delle Infrastrutture e della Difesa, il Dipartimento della Protezione Civile e la Presidenza del Consiglio. Risarcito anche l’Inail. Infine, 45mila euro complessivi verranno liquidati a 3 associazioni: Codacons, Confconsumatori e Wwf. Mentre per i danni indicati dal tribunale in via definitiva non sarà possibile impugnare al tribunale civile gli importi stabiliti, le provvisionali invece, oltre ad essere immediatamente eseguibili, aprono la strada a causa civili per la quantificazioni effettiva del danno.
La sentenze del Tribunale di Grosseto ha confermato tutti i reati di cui era accusato Schettino, anche quello di abbandono della nave (1 anno di condanna compreso l’abbandono di incapaci) e, insieme, naufragio colposo (5 anni), omicidio plurimo colposo e lesioni colpose per i 32 morti e i 157 feriti del disastro (10 anni). Un mese di arresto per aver dato informazioni non corrette alla capitanerie di porto. Inoltre è stato interdetto per 5 anni dal ruolo di comandante di nave.