Concordia a Genova, Renzi: “Un’impresa mai tentata, grazie”

Genova – Oggi, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, termina “una vicenda che ha portato alla morte di 33 persone”. Il vero responsabile di questa grande tragedia, ha proseguito il primo ministro, è stata l’Italia. Ma la stessa Italia è stata anche la protagonista di un’impresa mai tentata prima, ossia il titanico trasferimento della Costa Concordia dall’isola del Giglio a Genova. Con il trasferimento della Concordia nel porto ligure, “abbiamo dimostrato una grandissima capacità costruttiva, tecnologica, ingegneristica del nostro Paese con la collaborazione anche di realtà americane, sudafricane, insomma una bella cooperazione per fare insieme una cosa molto importante per il futuro di questa città”, ha proseguito Renzi. Il premier era giunto a Genova intorno alle 14.00 proprio per seguire l’arrivo della Concordia ed ha lasciato il porto di Prà-Voltri intorno alle 15.00, a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto.

Piombino, ha dichiarato Renzi, non sarebbe stata in grado di accogliere la nave naufragata al Giglio il 13 gennaio 2012. Nonostante la corsa contro il tempo della città livornese, dunque, Genova era la sola soluzione possibile. Ma Piombino non verrà abbandonata dallo Stato, che cercherà di farne il principale porto italiano adibito allo smantellamento di navi. “Semplicemente grazie”, ha poi proseguito il premier, a tutti quelli che hanno lavorato per la rimozione della Concordia. “Non c’è nessuna passerella, nessuno show, c’è solo gratitudine per una cosa che tutti dicevano era impossibile”.

Renzi ha anche telefonato al sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli. “Il premier si è informato sull’andamento della stagione turistica. Un segnale di vicinanza e attenzione per tutti noi, di cui ringrazio a nome della mia comunità il presidente e il Governo italiano”, ha dichiarato il primo cittadino gigliese.

Soddisfatto dell’esito dell’operazione anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: “Ora che la Concordia è al sicuro nel porto di Genova, pronta per essere smantellata, senza aggiungere parole sul valore di questo recupero, vorrei ringraziare gli uomini e le donne della Guardia Costiera di cui ho la responsabilità come ministro dei Trasporti”.

Di tutt’altro parere Beppe Grillo. Il leader del Movimento Cinquestelle ha, infatti, attaccato Renzi anche sulla questione Concordia. “Capitan rottame vuole l’inchino”, ha dichiarato. Secondo il politico genovese, che ha scritto un post sul suo blog, il presidente del Consiglio avrebbe sfruttato l’arrivo della Concordia per farsi pubblicità sui media. Forse ci si dimentica, però, che l’operazione Concordia non è una vetrina solo per Renzi, ma per l’Italia intera. Che, con la rimozione dal Giglio e l’arrivo al Giglio, molti potranno riguadagnare quella credibilità che gli errori di pochi avevano loro sottratto.

Si pensi quel che si pensi, ma quella di oggi – domenica 27 luglio 2014 – rimarrà una data storica proprio come quella del naufragio. Con l’arrivo nel porto di Genova la tragedia della Concordia giunge in certo senso ad un lieto fine. Proprio quel lieto fine del quale, retoricamente, la politica dice di non voler sentire parlare. In fin dei conti, le cose sarebbero potute andare molto peggio? Non è questo il punto. Pensare che 32 vittime (più una nelle operazioni di rimozione) sono un numero molto basso rispetto al numero dei passeggeri – oltre 4.000 – che si trovavano a bordo quella maledetta sera, non è in fondo un ragionamento intelligente. Va però considerato che i danni al mare sono stati tutto sommato contenuti. E, in questo senso, sarebbe potuta andare in modo ben peggiore.

renzi a genova

Adesso la Concordia fa parte del paesaggio di un’altra città. Eravamo, in fondo, abituati al paesaggio del Giglio con vista relitto. Molte, forse con troppo poco gusto, le foto scattate per un ricordo con il mostro d’acciaio spiaggiato sulle secche di Punta Gabbianara. In fondo, i nuovi colori del porto genovese si addicono però di più alla Concordia. A Giglio Porto il blu del mare cristallino dell’Arcipelago toscano è tornato a campeggiare indisturbato. Eppure la Concordia non smette di far parlare di sé. Innanzitutto, subito dopo la rimozione del relitto sono riprese le ricerche dell’ultimo disperso della tragedia, il cameriere Russel Rebello. Purtroppo queste ricerche non hanno al momento dato esito positivo e dovranno ora nuovamente spostarsi sul relitto a Genova. Le speranze di trovare il corpo dell’ultima delle 32 vittime del naufragio, tuttavia, sembrano affievolirsi sempre più.

La Concordia è entrata in porto ed è ormai al posto che le era stato destinato. Ora dovrà essere smantellata. Perché, se nuocerà ancora alla memoria di chi su di essa ha perso parenti ed amici, non possa almeno più nuocere all’ambiente.

Dopo essere arrivata davanti a Genova nella serata di ieri, sabato 26 luglio, la nave da crociera sorretta da salvagenti d’acciaio si è posizionata al di fuori di Genova Prà-Voltri intorno alle 6.30 di oggi. I rimorchiatori oceanici che avevano trainato la nave dal Giglio alle porte del porto ligure si sono sganciati per lasciare il passo ad otto rimorchiatori portuali genovesi (4 principali e 4 ausiliari). Tre piloti hanno affiancato il senior salvage Nick Sloane – il vero grande protagonista di questa memorabile operazione – nelle manovre di ingresso al porto e nell’attracco finale.

Dopo due anni di lavori frenetici, insomma, la vicenda della Concordia sembra essere arrivata ad una conclusione. Almeno così la pensa il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli. Nemmeno le raffiche di tramontana del primo mattino hanno fermato la Concordia, stavolta. “Volevo ringraziare ancora Nick Sloane e tutti i suoi uomini per questo intervento in un giorno di operazioni così complesse”, ha dichiarato Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere.

concordia in mareLa rimozione della Concordia è stata un successo di immagine per la compagnia di navigazione genovese, ma in generale per l’Italia. E come tale l’ha rivendicato il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti. Il fatto che l’inquinamento sia stato contenuto, ha spiegato, mette a tacere anche le polemiche sollevate dal suo corrispettivo francese, Segolene Royal. “I Francesi devono imparare a fidarsi di più”, ha dichiarato il ministro. “Di fronte a quello che è capitato al Giglio – ha proseguito – non c’è risposta. Fu imperizia allo stato puro e la manovra che fu fatta non si poteva fare”.

C’è gente che si ferma sull’autostrada dei fiori, la A10, per dare uno sguardo alla Concordia. A Genova tutti hanno il binocolo puntato verso il mare. Eppure al Giglio ed in Toscana si continua a pensare alla salute del mare.

Le ultime analisi ambientali condotte da Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, sulle acque del Giglio confermano il buono stato di salute del mare dell’Arcipelago toscano. I campionamenti del 22 luglio hanno evidenziato una lieve presenza di tensioattivi, mentre solventi ed idrocarburi sono risultati nella norma. I dati sono poi stati confermati dalle analisi sui campionamenti del 23 luglio (il primo giorno di navigazione) e del 24 luglio. Anche ftalati e metalli sono risultai nella norma e durante la navigazione verso Genova non si sono registrate particolari anomalie. Le analisi di Arpat sui campioni di acqua prelevati durante le operazioni di refloating sono tuttora in corso, ma i primi risultati sono confortanti. “L’inevitabile fuoriuscita di liquidi dalla nave è stata all’origine del fenomeno, ma i primi dati segnalano un pieno ritorno alla normalità. Naturalmente terremo sempre alta la guardia”, ha spiegato Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio della Concordia.

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