La soluzione più economica? Sembrerebbe anche la più praticabile, almeno secondo il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli. Per quanto riguarda la rimozione della Costa Concordia dalle secche di Punta Gabbianara, di fronte all’isola del Giglio, il commissario per l’emergenza non ha dubbi. Palermo si è praticamente fatta da parte. Piombino non ha un bacino adatto ad accogliere la nave. Civitavecchia propone una soluzione troppo costosa (200.000.000 di euro) e la sola Genova resta a contrastare i Turchi. Insomma, i 40.000.000 di dollari proposti dalla Turchia per lo smantellamento della Concordia, sembrerebbero la soluzione più regionevole. Gabrielli lo ha spiegato oggi, giovedì 17 aprile, riferendo sulla questione in un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
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Ovviamente, resta da valutare la soluzione turca sulla base della documentazione che verrà proposta come illustrazione di massima del progetto di smaltimento del reltto. Oltre a Genova ed alla Turchia restana in lizza anche la soluzione inglese, mentre la distanza esclude che la Concordia possa essere smantellata in Novergia. “L'offerta più bassa è quella Norvegese, non sostenibile per la distanza”, ha spiegato Gabrielli. I costi dello smaltimento della nave saranno a carico di Costa Crociere, dato che il pubblico non sarebbe in grado di sostenerli. Quanto alla tempistica di rimozione, Gabrielli non ha dubbi: ogni giorno perso è un pericolo per la stabilità della nave e, sebbene non vengano stabilite ancora delle date, l’imperativo è quello di fare presto.”Il tema del porto di destinazione è una cosa che vedrà attori il ministero dell'Ambiente, quello delle Infrastrutture e la Regione Toscana”, ha concluso Gabrielli.
Del tutto contrario alla soluzione turca, invece, il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti: "La Concordia deve essere smantellata in Italia. Dalla tragedia, avvenuta nei nostri mari con danni ambientali e vittime, devono esserci opportunità economiche per il nostro Paese'', ha dichiarato.