Tanti gli interventi urgenti non ancora del tutto chiari in modalità e tempistica, fatta esclusione per la rierca dei dispersi, prioritaria e al centro dell'attenzione mediatica nella prima fase dell'emergenza, ed ancora operativa nella parte non sommersa della nave. Dal recupero del carburante (circa 2.400 tonnellate) ancora nei serbatoi della nave semisommersa sul fondale di Punta Gabbianara, alla raccolta e smaltimento dei rifiuti e prodotti inquinanti a bordo (la società ha consegnato ieri il piano rifiuti), alla rimozione dell'intero relitto dall'isola. Su quest'ultimo intervento è in corso un'accesa discussione sui tempi previsti ed ipotizzati ad oggi dalla struttura commmissariale per l'emergenza: 7-10 mesi ha detto giorni fa il commissario Franco Gabrielli, periodo troppo lungo per gravare sui valori ambientali, paesaggistici e conservazionistici dell'isola e del suo mare all'interno del Parco nazionale dell'arcipelago toscano, dal quale dipendono un'economia turistica di alto livello qualitativo.
Ieri son arrivate ad alcuni operatori turistici le prime disdette di prenotazione. Anche gli addetti del Comune raccontano che stanno arrivando mail di disdetta delle prenotazioni, e non nascondono l'arrivo di e mail di prenotazioni, nelle quali chi prenota esprime apprezzamento per il comportamento dei gigliesi in quella tragica sera del 13 gennaio.
Oggi il presidente di Codacons Carlo Rienzi ha chiesto che il relitto della Concordia venga rimosso in 30 giorni, informando di aver depositato una diffida contro la compagnia armatrice in tal senso e di aver chiesto al Tar del Lazio che venga nominato un commissario ad Acta da affiancare al commissario delegato all'emergenza per l'Isola del Giglio Franco Gabrielli.
Come noto il rallentamento e rinvio delle operazioni dei defueling è stato determinato dalle condizioni meteo-marine avverse di questi ultimi giorni. E quindi incombe ancora il rischio di un disastro ecologico di proporzioni tirreniche.
“Appena le condizioni del mare lo consentiranno – ha precisato Foschi all'audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato – si procederà, sulla base delle decisioni de tecnici esperti in accordo con la Protezione Civile, alle operazioni di pompaggio del carburante. Dalla ripresa delle operazioni interrotte per il mal tempo, serviranno 24 ore di lavoro preparatorio, poi partirà l'estrazione effettiva del carburante dai 16 serbatoi della Costa Concordia". Foschi, riferendosi alla ricerca dei dispersi, più volte interrotta e poi ripresa per i movimenti della nave causati dalle sollecitazioni dal moto ondoso, ha precisato che si sta profilando l'idea che il relitto si muova per una deformazione dello scafo, che per effetto del peso, si sta “conformando al suolo". Le ricerche stanno continuando, ma limitatamente alla parte emersa della nave. Sono state interrotte le ispezioni della parte sommersa della nave.
Il Comune del Giglio utilmente ha reso noto i dati del turismo sull'isola del Giglio nel 2011 nel periodo da Pasqua fino alla fine di ottobre: un fatturato di 50 milioni di euro, il 90% del Pil, 240.000 in luglio e agosto le presenze sull'isola, in media 10.000 al giorno. Tredici le strutture alberghiere per complessivi 600 posti letto, sette agenzie di locazione con una disponibilità di 300 posti letto.
Intorno alla scatola nera, che custodisce ancora i misteri degli ordini e delle manovre precedenti e successive il momento della collisione della nave con gli scogli delle Scole, ruotano alcune considerazioni di Foschi, che fanno crescere l'attesa dei risultati della lettura della scatola, che, lo ricordiamo, era stata data nei giorni immediatamente successivi al tragico naufragio, come non funzionante la sera del 13 gennaio. La verità sulle telefonate intercorse tra il comandante Francesco Schettino e il responsabile dell'unità di crisi della Costa Crociere Roberto Ferrarini, potrebbe non essere nella scatola nera, è una questione appesa ad un forse: “Bisogna verificare – chiarisce Foschi – se le telefonate in entrata e in uscita sono state captate all'interno della plancia di comando della nave, dove è collocata l'apparecchiatura di registrazione di dati e voci relativi alla navigazione". In sostanza se le telefonate non sono avvenute in plancia, non sono state registrate, se invece son avvenute in plancia si potranno conoscere le telefonate tra Schettino e Ferrarini e valutarle nei tempi e nei contenuti, rispetto a quanto stava accadendo a bordo.
Roberto Ferrarini, è stato ascoltato oggi per la prima volta, come persona informata sui fatti, dai pm della Procura di Grosseto.
Senza dubbio cruciali saranno i risultati della “decrittazione” della scatola nera. Occorrerà attendere fino al 3 marzo, giorno della prima udienza a Grosseto dell'inciente probatorio fissato dal gip del Tribunale, con l'incarico formale ai 4 periti designati dal Gip stesso.
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