Cresce l'inquinamento del mare cristallino del Giglio, pur nella mobilitazione generale di uomini e mezzi per contrastarlo, cresce l'attesa per l'estrazione delle circa 2400 tonnellate di carburante ancora stivato nei serbatoi della Concordia dalla sera del suo tragico naufragio del 13 gennaio. E inevitabilmente cresce anche la giusta preoccupazione degli abitanti del Giglio che promuovono un incontro pubblico ''per discutere la formazione di un comitato cittadino a tutela degli interessi della popolazione gigliese''. A lanciare il messaggio un volantino, senza firma, attaccato questa mattina negli esercizi commerciali del porto dell'isola del Giglio, invitando ad un incontro per questo pomeriggio alle 17:00 presso l'albergo Bahamas. "Auspichiamo la massima partecipazione" conclude il volantino. Pensare che la previsione dei tempi per rimuovere la nave semisommersa dagli scogli di Punta Gabbianara, di fronte a Giglio Porto, è di quasi un anno (7-10 mesi), stando a quanto ha dichiarato ieri il commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, è veramente dura per gli abitanti, gli operatori turistici e i commercianti del Giglio. Oltre alla minaccia delle circa 2400 tonnellate di carburante e oli combustibili dei serbatoi della Concordia, pari all’84% del potenziale inquinante, c'è un 16% di inquinanti, nella nave al di fuori dei serbatoi, costituiti da vernici all’olio della sala macchine e oli da cucina, molti dei quali già dispersi in mare.
Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, esprimendo grande preoccupazione per l'inquinamento del mare del Giglio e la minaccia del disastro ambientale per fuoriuscita del carburante dai serbatoi, sollecita a stabilire con chiarezza le modalità di rimozione delle nave, auspicando che i tempi siano più stretti di quelli previsti ieri dal commissario per l'emergenza Franco Gabrielli (7-10 mesi). Il sindaco chiede inoltre che i cittadini del Giglio siano informati sulle operazioni e gli interventi in corso e programmati, invece di trovarsi ad apprendere notizie dai giornali. Riguardo alla possibilità che il Comune si costituisca parte civile contro i responsabili del disastro e richieda un risarcimento dei danni, il sindaco ha dichiarato che sarà valutata passata l'attuale fase di emergenza acuta.
Sono migliorate intanto le condizioni meteo-marine all'isola del Giglio e il relitto della nave da crociera naufragata il 13 gennaio all'Isola del Giglio, ieri sera è tornato stabile, con la misurazione di un solo millimetro di spostamento in sei ore. I palombari della Marina militare son tornati ad operare stamattina con le microcariche esplosive per aprire nuovo varchi. Il varco è stato aperto a venti metri di profondità all'altezza del ponte 5, ma il comitato tecnico sta valutando se riprendere le ricerche dei sommozzatori all'interno della Concordia dopo l'apertura del nuovo varco.
L'estrazione del carburante (defueling), previsto inzialmente per sabato, poi rinviato a domenica, sempre a causa delle condizioni meteo-marine avverse, è ancora rinviata. Il completamento delle operazioni preliminari, interrotte per il maltempo, non dovrebbero riprendere prima di mercoledì. Intanto il relitto della Concordia, dopo la dispersione detergenti, saponi e oli, rilascia nel perimetro delle panne assorbenti che lo circondano anche oggetti e pezzi di arredamento, in seguito alle sollecitazioni del mare mosso. Ci sono gli uomini della Castalia fin dalle prime ore del mattino a ripulire la zona intorno alla nave Concordia dai vari rifiuti e a raccoglierlo all'interno di un "big bag", poi caricato su camion e portato ad un container da avviare successivamente alle discariche di smaltimento, non appena Costa Crociere presenterà il piano di smaltimento dei rifiuti. Castalia provvede anche a cambiare ogni mattina le panne assorbenti che si imbevono via via degli oli e liquidi inquinanti che fuoriescono dalla Concordia. "E' uno scenario abituale – spiega Alessandro Barone, responsabile della Castalia – anche se stamani stiamo lavorando un po' di piu' dopo il mare di ieri''. Anche lo skinner, imbarcazione specializzata per l'inquinamento da idrocarburi è a lavoro, ma la Castalia afferma "senza grossi problemi, neppure dopo il mare di ieri".
Ricordiamo la lista di materiali e prodotti all'interno del relitto della Concordia, diffusa giorni fa: 1.351 metri cubi di acque grigie e nere, 3.504 metri cubi di acqua di mare nelle casse zavorra, circa 41 metri cubi di oli lubrificanti, 10 bombole per un totale di 400 litri di ossigeno, 7 bombole per un totale di 280 litri di acetilene, 128 bombole per un totale di 5.120 litri azoto, 104 bombole per un totale di 3.929 litri di anidride carbonica, 600 chili di grassi per apparati meccanici, 354 chili di smalti densi, 855 litri di smalto liquido, 293 litri di pittura, 50 litri di insetticida liquido e 1,8 chili di insetticida gel, 123 litri induritore, 45 chili di mastice, 10 chili di impregnante, 1 tonnellata di ipoclorito di sodio, una stima di 2.040 metri cubi di fuel, una stima di 203 metri cubi di gasolio, 1272 tipologie di cibi e bevande con relativi contenitori in plastica e vetro, svariati detergenti non ancora quantificabili.
Le dichiarazioni del sindaco del Giglio
''Ci auguriamo che la nave venga rimossa in tempi brevi. E' il mio auspicio e quello di tutti i nostri cittadini che vivono di turismo''. Lo dice all'Adnkronos Sergio Ortelli, sindaco dell'Isola del Giglio. ''Ma prima ancora della rimozione – precisa il sindaco – c'è un rischio di danno ambientale che va evitato''.
''C'è una forte preoccupazione, anche se le tempistiche dovrebbero nascere da un progetto piuttosto che da dichiarazioni. Prima di tutto si dovrebbe scegliere con precisione una modalità per la rimozione e sulla base di essa verranno fissati i tempi. Se non sappiamo come verrà rimossa, non sappiamo neanche i tempi che necessiteranno''.
''Ho sempre avuto la coscienza di un lungo tempo – conclide Ortelli – , ma ho molta fiducia che l'azienda Costa presenti al più presto un progetto per la rimozione della nave".
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