La fase 1 del defueling è terminata, con successo, nel pomeriggio di oggi, 19 febbraio. Sono stati completamente svuotati, infatti, i 6 serbatoi di prua della nave naufragata all’isola del Giglio il 13 gennaio. Dal relitto della Costa Concordia sono stati rimossi 1.518 metri cubi di carburante, ossia il 67% di quello contenuto nella nave semisommersa. La società olandese incaricata delle operazioni di defueling, la Smit & Neri, fa sapere che, appena possibile, prenderà avvio la flangiatura degli altri 9 serbatoi, che sono distribuiti fra la parte centrale e quella di poppa e nei quali si trovano altri 377 metri cubi di carburante, pari al 17% di quello contenuto nel relitto. Infine, verrà pompato il gasolio dalle piccole cisterne della sala macchine, dove sono contenuti altri 348 metri cubi di gasolio, ossia l’ulteriore 16% del totale. Per il completamento del defueling, tempo permettendo, saranno necessarie altre 3 settimane. . «Si tratta di un primo traguardo importante in una operazione complessa. Siamo fiduciosi che possa concludersi positivamente, con lo svuotamento completo del carburante, eliminando uno dei pericoli più grandi per il nostro territorio», ha dichiarato il sindaco del’isola del Giglio, Sergio Ortelli. Per fortuna da Arpat arrivano ancora dati confortanti. Le analisi batteriologiche effettuate sulle campionature rilevate il 15 febbraio hanno dato esito negativo, mentre quelle sui campionamenti del 17 febbraio hanno rilevato ce idrocarburi, solventi, tensioattivi sono inferiori alle soglie di rilevabilità analitica e che i test di tossicità hanno mostrato che l’acqua del mare non è inquinata. Lo scafo della nave, si apprende invece dalla Protezione civile, è stabile e nell’ultima settimana ha fatto registrare un’oscillazione media di 1 millimetro l’ora. Sul fronte della ricerca dei dispersi, come annunciato ieri, 18 febbraio, dal commissario straordinario Franco Gabrielli, ci si concentrerà sul ponte 4, che era il punto di ritrovo dell’emergenza generale della Costa Concordia e nel quale, secondo gli esperti, potrebbero trovarsi alcuni dei corpi delle 15 persone che ancora mancano all’appello. Le operazioni verranno condotte da un nuovo team di specialisti dei Vigili del fuoco e della Marina militare.
Foto: www.arpat.toscana.it