C’è più di un motivo per esser soddisfatti. La Fiorentina pareggia a Parma una partita giocata per un tempo in inferiorità numerica; pareggia recuperando il risultato con lucidità e maturità nel finale, nonostante le fatiche di giovedì in Danimarca; sciorina forse la miglior prestazione del suo centrocampo, con un grande inesauribile Pizarro e con la “riserva” Mati Fernandez finalmente decisivo; comanda il gioco anche in dieci. Contro c’era il Parma: in formazione tipo, in forma (tredicesimo risultato utile consecutivo), cattiva come si confà a una squadra che punta all’Europa, che gioca un ottimo calcio e che ha diversi giocatori “in vetrina” in vista del Mondiale. Soddisfazione, dunque.Ma anche rammarico e preoccupazione. Rammarico perché la squadra continua a non concretizzare per quanto costruisce (quattro punte, Joaquin, Matri, Ilicic e Gomez: neanche un tiro in porta!) e perché continua ad avere amnesie difensive fatali (Savic che guarda il pallone e perde Cassano). Preoccupazione invece per l’ennesimo arbitraggio sfavorevole. Inspiegabile, perché la Fiorentina è squadra corretta, mai vittimistica, nonostante i torti palesi e ripetuti, ed è squadra che gioca, si diverte e diverte, senza ostruzionismi, senza cattiverie (oltretutto non le converrebbe mai mettere le partite sul piano dello scontro fisico o della rissa). Mi chiedo perché tanta severità e così poca equanimità nei suoi confronti. Ieri abbiamo subito un rigore per una gamba tesa, nello slancio, a azione conclusa, quando nella partita con l’Inter Ilicic si è preso un calcio in testa in area (la stessa gamba tesa) mentre colpiva a rete, ed è sembrato tutto normale. Cuadrado, poi, è stato preso per la maglia e strattonato in corsa al limite dell’area, in pieno forcing finale, ma né l’arbitro né il giudice di porta vedono nulla; ma non ammoniscono neanche per simulazione, dimostrando la malafede. Strano. Come è strano un rosso diretto per un giocatore esemplare come Borja Valero, reo di aver allontanato un avversario in una mischia. Per non dire della prima ammonizione di Diakité, inesistente. Insomma: la Fiorentina giocherà la prossima con la Lazio senza tre titolari, tutti squalificati in una partita corretta e non certo difficile. E speriamo che il rosso diretto di Borja Valero non gli costi anche la Juve, il che indurrebbe davvero a cattivi pensieri. Comunque, fa bene Montella (l’anti-Mazzarri) a minimizzare e a non parlare di arbitraggi. E noi, con lui, vogliamo tornare a parlare di calcio. E allora dirò la cosa che mi conforta di più: la Fiorentina è la squadra che è uscita meglio dalle coppe infrasettimanali. Doveva essere la più stanca, anche per il viaggio e per una partita dura giocata sotto l’acqua gelata. Ha rimontato in dieci e ha mostrato una freschezza nel finale davvero invidiabile. Mentre tutte le altre hanno sofferto, compresa la Juve, compreso il Napoli (per non dire di Borussia, Barcellona e Athletico Madrid, che addirittura potrebbero essersi giocate il campionato). Immenso Montella! Dimostra ogni partita di più di essere impeccabile, di leggere alla grande le partite, di amministrare i giocatori a disposizione in modo da non abusarne, nonostante le emergenze, di saper adattare il gioco alle necessità e alle avversarie, cambiando con una naturalezza che altri tecnici non sanno dimostrare. Io vedo per la Fiorentina una primavera rose e fiori. E se tornano Rossi (ancora il capocannoniere del campionato, dopo due mesi di assenza) e Gomez, non è solo giusto, ma è doveroso sognare. Sperando anche in qualche arbitraggio un po’ più favorevole. Visto che questa volta non c’è il Milan che pretende al nostro posto!
25 Febbraio 2014
Con Montella una primavera viola di rose e fiori
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