Rabbia e sgomento, a tre mesi dall'uccisione da parte del killer Gianluca Casseri degli ambulanti Samb Modou e Diop Mor nella comunità senegalese di Firenze. “Il Comune ci ha abbandonato”, è il grido di dolore levato da Pape Diaw, presidente degli appartenenti al popolo africano che vivono nel capoluogo, durante la cerimonia di commemorazione delle vittime tenuta in piazza Dalmazia. Lì, dove i due ambulanti fuorno ammazzati da Casseri, ora sorge una targa ''provvisoria'' in loro onore in attesa che Palazzo Vecchio mantenga la promessa di realizzare in loco un monumento ufficiale.
“In questi tre mesi – si è sfogato Diaw – abbiamo più volte cercato di contattare il sindaco Matteo Renzi per avviare insieme a lui una piattaforma di iniziative contro il razzismo, tutt'altro che sopito in città, dopo la strage avvenuta nel dicembre scorso. Avremmo voluto anche proporgli l'apertura di un centro per promuovere la cultura dell'antirazzismo: ma nemmeno con una lettera formale a lui spedita dalla nostra comunità e' stato possibile avere risposte o fissare un incontro. Dall'amministrazione e' arrivato solo silenzio”. Ed allora, secondo Diaw, “è inutile condurre in fascia tricolore come ha fatto Renzi un consiglio comunale speciale contro il razzismo il giorno dopo la strage per poi mettere tutto in un cassetto e dimenticare: Questo non è serio – punta il dito – è un insulto ai nostri morti”.
Durante la cerimonia Diaw ha voluto ringraziare la cittadinanza fiorentina per “la vicinanza e la solidarietà espressa alla comunità senegalese in questo momento”; ha anche spiegato che nei giorni scorsi è stato distribuito tra le famiglie delle vittime di Casseri il ricavato della raccolta fondi avviata il giorno successivo alla strage, circa 8 mila euro. Quanto allo stato di salute degli altri tre ambulanti feriti gravemente da Casseri il 13 dicembre scorso il presidente della comunità senegalese fiorentina ha detto che “le condizioni di due di loro stanno migliorando ed attualmente si trovano in fase di riabilitazione”, mentre il terzo, raggiunto da un colpo di magnum 357 alla spina dorsale, “è ancora adesso paralizzato e non in grado di parlare”.
Irritata la replica al j’accuse subito arrivata dal Comune. “Nessuno ha dimenticato Samb Modou e Diop Mor – mette in chiaro l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – il Comune ha provveduto a pagare funerali e spese per il rimpatri delle salme. Il giorno successivo agli omicidi, inoltre, è stato proclamato il lutto cittadino e si è svolto un consiglio comunale alla presenza
del ministro Andrea Riccardi. Non si è trattato di gesti formali ma di reale vicinanza e partecipazione. Tutti gli insegnanti sono stati invitati a parlare nelle classi e ad approfondire con i ragazzi l' atroce episodio all' interno delle attività sull' integrazione, che vengono svolte ormai da anni''. E quanto alla lettera inviata al Comune – ha concluso l' assessore – non risulta né all' archivio né all'ufficio protocollo''.