Firenze – Nuovo sistema di valutazione per l’operato dei dipendenti comunali, punti tolti (tanti) peso enorme su premialità e stipendi attuali, ma anche sui prossimi salari. Ed è rivolta a Palazzo Vecchio, dove le criticità del nuovo sistema di valutazione erano già state evidenziate un anno fa dalle Rsu. Ma cosa è successo, lo spiegano le telefonate ricevute dalla redazione e una nota delle Rsu, inviata al Sindaco del Comune di Firenze, all’ Assessore al Personale, al Direttore Generale, alla Delegazione Trattante, alle Relazioni Sindacali, ai lavoratori del Comune. In soldoni, l’impatto che il nuovo sistema di valutazione ha avuto sui dipendenti del Comune di Firenze è, dicono dall’Rsu, “preoccupante”. La contestazione sollevata sulle “pagelline” riguarda modalità e criteri. Risultato, colleghi arrabbiati, “facce scure rancori e sospetti reciproci, un vero capolavoro della amministrazione, in contrasto stridente con il fine teorico di aumentare la produttività, determinando invece frustrazione, disillusione, tensione e minando il benessere organizzativo”.
Ricordano dall’Rsu: “Possiamo in assoluta tranquillità e onestà dire che come RSU unanimemente, non solo non abbiamo condiviso questo sistema ma l’abbiamo duramente e da subito criticato e osteggiato, prevedendone gli effetti devastanti che avrebbe avuto”.
Fra i punti critici indicati dai sindacati, il sistema di valutazione utilizzato, invece di essere “chiaro, trasparente e soprattutto illustrato e compreso da coloro ai quali si applica”, risulta essere “un marchingegno complesso, inutile, divisivo, dove è mancata totalmente l’ informazione ai valutati e sicuramente anche ai valutatori, i quali hanno proseguito nel solco degli anni precedenti, non rendendosi conto delle gravi problematiche che avrebbero generato”.
Inoltre, l’obiettivo esplicito della amministrazione comunale “è stato quello di aumentare lo spazio e il peso della valutazione individuale, fondata su percezioni soggettive del valutatore in perfetta continuità con Brunetta e soci, riconoscendo un valore nullo alla produttività di gruppo e residuale a quella di ente”.
“In base ai dati in nostro possesso risultano differenze molto marcate nei valori medi della valutazione tra diverse direzioni e diverse categorie e profili, alla faccia di una equità di trattamento e di un meditato percorso formativo e applicativo dei valutatori – spiegano dalle Rsu – in generale si può dire che a parità di valutazione un dipendente che non abbia raggiunto il 100 per cento nella valutazione della performance individuale, vedrà crescere la sua penalizzazione rispetto all’anno precedente, ottenendo da quasi il raddoppio in categoria D fino a triplicarsi in categoria B, con un criterio di progressività del danno orientato verso chi guadagna meno. Questi punti in meno a parità di impegno profuso, che significano da subito soldi in meno, produrranno effetti nefasti anche sulle progressioni del prossimo anno, problemi che forse i valutatori manco si sono posti”.
Ma quanto risparmierebbe il Comune? I sindacati parlano di “risparmini”, tali da non incidere certo sl problema finanziario che attanaglia Firenze come tutti i comuni.
“Per tutti questi motivi – conclude la nota del coordinamento Rsu – invitiamo l’ amministrazione comunale a fare un passo indietro deciso sul tema valutazione dei dipendenti e non possiamo che condividere il sentimento di frustrazione dei colleghi e la scelta di ricorrere avverso a una valutazione e a un sistema assurdamente penalizzante, che niente ha a che fare col miglioramento dei servizi. Se questo non avverrà faremo ricorso come RSU a tutti gli strumenti di mobilitazione sindacale”.