Firenze – La RSU del Comune di Firenze dichiara lo Stato di agitazione di tutto il personale del Comune di Firenze. “Lo stato delle relazioni sindacali all’interno dell’ente ha toccato il suo punto di minimo storico con la deficitaria gestione dello smart working afferma un comunicato – Molti dirigenti del Comune di Firenze, infatti, in seguito al Decreto Brunetta dello scorso settembre, hanno imposto ai propri dipendenti il rientro in presenza a partire da lunedì 18 ottobre 2021, sancendo nei fatti il superamento di qualsiasi ipotesi di lavoro agile nonostante che il Comune di Firenze abbia da tempo il POLA (Piano operativo lavoro agile). Sia il percorso relativo al rientro in presenza dei dipendenti pubblici (15 ottobre) ma anche quello di redazione del POLA, è stato contraddistinto da un confronto sindacale ridotto ai minimi termini: incontri di breve durata dove l’Amministrazione Comunale ci ha comunicato le decisioni prese”.
Anche le relazioni sindacali per le altre questioni specifiche -prosegue il comunicato – non vanno certo meglio: “Diversi sono i settori dove sono stati richiesti incontri per affrontare le problematiche particolari, ma gli incontri si hanno con fatica e rari sono i risultati ottenuti nonostante le promesse. Esempio ne è il settore infanzia (asili nido e scuole dell’infanzia). Sono tante le carenze e le difficoltà a partire dal personale che manca per le sostituzioni (educatori, docenti ed esecutori) ma anche per il pochissimo personale amministrativo negli uffici. A distanza di venti giorni dall’invio delle nostre note, non abbiamo avuto ancora alcun riscontro dal Comune in merito agli incontri specifici richiesti. Ed ancora l’Ufficio Casa: nonostante lo stato di agitazione aperto, gli incontri fatti e le difficoltà più volte evidenziate che si acuiranno con la prossima apertura del bando Erp (ad esempio con i tempi che quasi certamente andranno oltre i termini per concludere le istruttorie), non hanno ancora certezza in merito al personale che sarà assegnato a tale ufficio nonostante le assunzioni previste per tutta l’Amministrazione Comunale”.
I servizi demografici/territoriali – aggiungono i sindacati – che hanno visto un primo ed unico confronto con l’Amministrazione nel marzo di quest’anno, in cui l‘Assessore Meucci evidenziava come già dall’ottobre 2020 mancavano 42 unità amministrative, servizi rimasti sempre aperti anche durante il primo lock down, vedono ampissimi ritardi per le risposte alla cittadinanza ma nessun impegno preso all’Amministrazione Comunale per risolvere il problema, con tutti i rischi in termini di stress e aggressioni che ne conseguono, a causa di una cittadinanza esasperata”.
Sulla nota delle Rsu, interviene l’assessore al personale Alessandro Martini. “Sono francamente stupito della presa di posizione della RSU – dice l’assessore – sono davvero sorpreso soprattutto alla luce dei fatti concreti che dimostrano come l’Amministrazione stia lavorando in modo chiaro e importante non solo per ottemperare alle normative nazionali sul ritorno al lavoro in presenza ma anche con disponibilità al confronto e alla mediazione che si sta mettendo in atto anche con consultazioni recenti con le organizzazioni sindacali”.
“Anche se possiamo concordare che si può sempre fare meglio non registriamo particolari situazioni di disagio o criticità – continua l’assessore – sulla questione della carenza di personale le organizzazioni sindacali sanno benissimo che il problema è generale e riguarda tutti gli enti pubblici anche causa del combinato disposto tra pensionamenti e blocco dei concorsi causato dalla pandemia. Difficoltà cui stiamo facendo fronte, in modo più determinato di altri enti, con una serie di nuove selezioni peraltro iniziate in piena pandemia”. Martini ricorda come in questi giorni siano stati esaminati circa 10.000 candidati in cinque concorsi diversi (compreso il concorso della Città Metropolitana) con grande impegno sia economico che di personale. “Entro l’anno si avranno le prime assunzioni dalle graduatorie formate da cui attingeremo anche per gli ulteriori ingressi. Stiamo parlando di mille dipendenti in tre anni, un numero davvero imponente che consentiranno un rinnovamento e una crescita importante delle risorse umane del nostro comune”.
“Forse non merita neppure ricordare che oggi, in attesa della contrattazione nazionale, abbiamo comunicato a tutti i dipendenti quale saranno le modalità e le condizioni per proseguire lo smart working dopo il 1° novembre ed è stato già predisposto ed inviato alle direzioni il contratto tipo da stipulare per mantenimento del lavoro agile come prevedono le linee guida nazionali” conclude l’assessore Martini.