La Procura di Pistoia ha emesso 6 decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di un ispettore cimiteriale del Comune di Pistoia, di un addetto ai servizi cimiteriali, di un ex custode cimiteriale, di tre artigiani operanti nella fabbricazione di lapidi. Si tratta degli atti conclusivi di un’indagine intrapresa dalla Procura della Repubblica pistoiese a seguito di denunce ed esposti di cittadini. Contestualmente sono stati emessi i primi avvisi di garanzia per varie ipotesi di reato (peculato, abuso di ufficio e sottrazione di cadavere) per quello che si può definire un giro di compravendite di arredi funerari provenienti da tombe dei cimiteri di Pistoia: reati tutti posti in essere ai danni del Comune ed in spregio della pietà dei defunti .
I provvedimenti sono stati eseguiti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pistoia e dall’aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria che ha anche condotto le indagini per circa sei mesi. Le indagini dei prossimi giorni dovranno accertare il ruolo di tutti gli indagati, compreso quello dell’ ispettore cimiteriale del Comune di Pistoia. Le perquisizioni hanno consentito di sequestrare centinaia di arredi funebri sui quali saranno svolti accertamenti utili a verificarne la provenienza (ceramiche, volti sacri, targhette in ottone, cornici e lastre di marmo ed alcune lapidi già confezionate) molti di tali arredi erano occultati presso le abitazioni dei perquisiti, nonché documentazione informale dalla quale poter risalire al giro di affari delle compravendite e delineare ulteriormente le gravi responsabilità di ciascuno degli indagati che a vario titolo dovranno rispondere in concorso.