Commercialisti: “Imprese senza ossigeno”. Proposta per ridurre peso affitti

“La grande confusione che si nota in materia economica rende ancora più penosa la condizione delle imprese. Come se non bastasse la situazione che si è venuta a determinare con le chiusure a causa della pandemia”. Così il presidente dell’Ordine del Commercialisti ed Esperti contabili di Firenze, Leonardo Focardi, che racconta come “a Firenze la realtà è quella di molte aziende e partite Iva che hanno visto la loro attività fermarsi e rischiano di non avere ossigeno sufficiente per aspettare la ripresa. A questo si aggiunge la questione dei ristori, per i quali si cambiano continuamente le regole del gioco ed è talmente poco quello che dopo tanta attesa viene erogato che appare risibile. Forse sarebbe stato meglio selezionare in modo più accurato la platea dei destinatari, se le risorse per tutti non ci sono, e a quel punto erogare ciò che realmente serve”.

“Come commercialisti – prosegue Focardi – avvertiamo con chiarezza il clima di incertezza e di sfiducia che si è creato, tanto più che di questo tunnel per ora non si vede la fine. Tra le più penalizzate ci sono senz’altro le attività più giovani, quelle meno capitalizzate, che hanno investito tutto e si ritrovano da più di un anno a sostenere le spese senza alcuna entrata. A cominciare dal commercio, l’artigianato e il turismo, che a Firenze ha un ruolo importante soprattutto per il grande indotto a cui garantisce lavoro e che ora è fermo”.

“Ma un altro problema a cui bisogna assolutamente trovare soluzione è quello degli affitti degli esercizi commerciali, che soprattutto nei centri storici delle città d’arte in questa fase recessiva sono diventati insostenibili. Stiamo lavorando come Ordine insieme alla Camera di commercio di Firenze su questo aspetto per una proposta che consenta di ridurre l’onere locativo attraverso un apposito credito fiscale, coinvolgendo i proprietari, e speriamo che il Governo e il nostro Comune possano sostenerla. Sicuramente, se non verranno presi adeguati strumenti di sostegno per evitare la crisi di liquidità, ci troveremo da qui a pochissimo in una crisi economica strutturale, con la conseguente interruzione dei meccanismi di coesione sociale e il rischio reale di esporsi, anche nel nostro territorio, a fenomeni di infiltrazione criminale e non solo di speculazione selvaggia”.

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