I numeri sono impietosi: circa il 20% in meno dell’anno scorso in fatto di introiti e va di lusso che la macchina impressionante dei volontari continua a macinare come ai bei tempi dell’Unità. Ma per FestaReggio è tempo di cambiare in fretta e del tutto. Gli organizzatori stanno già pensando di organizzare l’edizione 2015 in praterie meno estese, forse anche al sicuro del piccolo centro storico del comune capoluogo.
D’altronde se continui a mantenere i prezzi del pur ottimo livello dei ristoranti alla stregua di una trattoria trendy del cuore cittadino, è ovvio che la gente passa e va. Non si cura di te ma guarda (pur se con l’acquolina in bocca) e magari si reca speranzosa ad assistere ad un interessante dibattito serale. Ma no, neanche questo. Mai come quest’anno infatti il pubblico è stato così scarsamente numeroso ai “confronti” allestiti alla kermesse. Per diversi ordini di motivi, se vogliamo anche contestuali ma uno, centrale, spicca per volontarietà suicida.
Già il cartellone degli inviti non è propriamente altisonante se il top dal palco risulta essere un pur sempre apprezzabile Bersani, poi inviti a condurre solo ed esclusivamente giornalisti diciamo così “d’area” o comunque assolutamente non sgraditi all’entourage di partito, i quali sanno di essere lassù anche per queste caratteristiche, giocoforza non ne esce una serata vivace manco a pagarla.
E’ giusto che gli ideatori della festa cerchino di salvaguardare dagli sfottò quotidiani una discreta fetta di atmosfera autocelebrativa? E’ giusto, anche per omaggiare pubblicamente chi si spende tutto l’anno per il partito. Ma, ci sia consentito, a cavallo dell’anno del Signore 2015, 4652 del calendario cinese, 5774 di quello ebraico, ha ancora senso cercare di far scaldare le platee da assessori regionali, amministratori comunali, consiglieri provinciali? Non sarebbe meglio aprirsi al mondo e alla sua complessità mettendo faccia a faccia chi la pensa in modo diverso? Non è questo l’unico modo “democratico” ad oggi riconosciuto?
Anche i “giovani Pd” dovrebbero palesare più coraggio nel “correggere” gli eventuali errori delle vecchie cariatidi. Se ne sono usciti un po’ stizziti su facebook prima dello start, poi silenzio tombale durante i giochi campovolani, indi, finita la festa, tornano a cinguettare timidamente i loro distinguo. Coraggio, ce la si può fare, tenendo presente già da oggi che i correttivi alla Partecipassione sono altamente fattibili. E non basta uno slogan perché gli esiti collimino con l’etimo di partenza.