A sollecitare l’intervento della Regione era stata la portavoce dell’opposizione, Stefania Fuscagni, sfruttando quello che è uno strumento specifico in mano alla sua figura. In particolare Fuscagni chiedeva che la regione prendesse posizione in merito “alla richiesta avanzata da Upi toscana circa il ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto del Presidente del Consiglio. La Regione ha agito tempestivamente contro molti decreti del Governo – dice la Portavoce – ci chiedevamo perché in questo caso ancora non avesse preso una posizione”.
Dal canto suo Marco Manneschi dell’Italia dei Valori ritiene che “il decreto Monti sia illegittimo a livello costituzionale. Noi – dice – abbiamo presentato uno specifico disegno di legge con le firme di migliaia di cittadini in questo senso. Serve una riforma ampia ma bisogna avere coraggio di cambiare radicalmente il sistema delle autonomie perché così il paese non può reggere”.
Chi invece difende a spada tratta le Province è il capogruppo della Lega Nord Antonio Gambetta Vianna: “il ricorso era doveroso – afferma – noi siamo sempre stati vicini alle Province perché sono enti vicini al territorio eletti dai cittadini. Non è questo l’apparato che deve essere smantellato ma casomai tutti glie enti inutili che stanno a cavallo tra due livelli istituzionali e che non servono”.
“Bisogna capire con chiarezza cosa significa svuotare le Province – dice invece la capogruppo della federazione della Sinistra Monica Sgherri – in questo momento storico si parla di ridurre al tempo stesso i piccoli comuni come il numero dei parlamentari. Bisogna rendersi conto che se si tolgono enti come le Province si andranno a riempire i consigli di amministrazioni delle aziende partecipate per la gestione dei servizi. La Regione doveva fare ricorso soprattutto per cercare di avere chiarezza su chi sarà a gestire i servizi di area vasta”.