Cominciano gli eventi per celebrare i 900 anni dalla morte di Matilde di Canossa. Giovedì a Reggiolo è prevista l’inaugurazione del percorso ciclopedonale ispirato alla Gran Contessa, sei chilometri percorribili in 15 minuti in sella alla bicicletta o in 45 minuti a piedi. L’appuntamento è fissato per le 18.30, da strada Pironda. All’arrivo, in località Bondanazzo, sarà inaugurata la targa in memoria del luogo dove è morta Matilde. Subito dopo una sosta per un piccolo rinfresco lungo il percorso. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione della pro loco di Reggiolo, dell’amministrazione comunale e del gruppo Reggiolo Cammina. Nell’occasione si ricorderà anche l’ingegner Pier Franco Linari, recentemente scomparso e promotore del gruppo Reggiolo Cammina.
24 LUGLIO 1115: NOVE SECOLI FA MORIVA MATILDE DI CANOSSA
A BONDENO DI RONCORE – Corte BONDANAZZO DI REGGIOLO
Il prossimo anno – 24 luglio 2015 – sarà ricordato il IX Centenario della morte di Matilde di Canossa in quel Bondeno di Roncore che gli storici hanno individuato nella Corte oggi del Bondanazzo di Reggiolo (propr. Ferrari). Si stanno preparando molte iniziative nel Reggiano e limitrofi, con Reggiolo pronto ad ospitare Convegni, eventi ed iniziative proposti dal Comitato Provinciale per le “Celebrazioni del IX Centenario Matildico”, che ha promosso la ricorrenza della morte della Gran Contessa comememoria significativa per lo sviluppo, le iniziative e il turismo di diversi paesi reggiani (e non solo). A tal fine, una proposta di Legge dell’on. Incerti è già stata depositata sul tavolo del Ministro della Cultura, Franceschini, per ottenere un finanziamento di 10 milioni di euro dal Governo.
Reggiolo,che ha negli ultimi mesi di vita ospitato la Gran Contessa in quella Corte del Bondanazzo, che un tempo si chiamava Bondeno di Roncore, ha inteso programmare una serie di iniziative importanti. La prima, riguarda l’inaugurazione di un Percorso Matildico che avverrà giovedì 24 luglio pv., in cui si presenterà ai Reggiolesi e agli intervenuti l’antico percorso da Reggiolo alla residenza privata del Bondeno di Roncore della Vice Regina d’Italia (dal 1111), Matilde di Canossa. Sua madre Beatrice, nel 1044, aveva acquistato la corte di Reggiolo, con altre 5 terre dei dintorni, per farne in seguito dono al monastero di Frassinoro da lei fondato sulle montagne modenesi (1071). Suo padre Bonifacio aveva inoltre avuto dalla Chiesa di Reggio in enfiteusi le Pescaie, il porto Trifoso e la torre di difesa di Reggiolo. Molte cose legavano dunque Matilde a Bondeno di Roncore, non ultima la sua vicinanza al Monastero benedettino di S. Benedetto (Po), raggiungibile via acqua in poco tempo, e da lei arricchito negli anni di cospicue donazioni.
Dall’Oltrepo, inoltre, attraversato il fiume da Boccadiganda – in sinistra – con traghetto fino a Villa Saviola, si raggiungevano facilmente Pegognaga, Bondeno Arduino e Bondeno di Roncore, diretti a Reggiolo (dal 1184 al 1257, è più volte citata la strada Teutonica, con il transito da tenere sempre aperto fra Mantova e Reggio in accordo fra le due città). Da Reggiolo, ci si inoltrava nella ‘strada vecia’ esistente verso Reggio e da questa città si superava poi l’Appennino – controllato dai Canossa – perraggiungere Lucca e il litorale tirrenico, e infine raggiungere Roma. La Teutonica, dunque, realizzata da Bonifacio nei primi decenni del Mille, consentiva agli Imperatori tedeschi di accorciare notevolmente il percorso per raggiungere la Città eterna e farsi incoronare, evitando il più lungo tragitto medievale della strada Francigena, passante per Piacenza-Bobbio-Lucca e diretta anch’essa a Roma. Scendendo infatti da Trento per Verona, a Mantova gli eserciti tedeschi avrebbero dovuto piegare verso occidente per raggiungere Cremona, superare il Po e dirigersi a Piacenza, per trovare ivi la Francigena. Tagliando invece corto per il fiume Po a Boccadiganda e inoltrarsi nella terre di Pegognaga, Gonzaga e i due Bondeni di Arduino e di Roncore [la Regona, amministrata in comune da Reggio e Mantova] dove esisteva la strada Teutonica, ecco che il tragitto veniva accorciato di almeno 120 km. E soprattutto, si viaggiava da parte dei ‘teutonici’ (i tedeschi, appunto) in territorio pressoché controllato e dominato da Bonifacio Canossa fino ai margini settentrionali del Lazio. E gli Imperatori avevano nei Canossa fedeli vassalli e alleati nella loro politica in Italia.
In Bondeno di Roncore si spegneva la Gran Contessa, dopo essersi fatta costruire una chiesa vicino alla finestra della sua camera da inferma, dedicandola a san Giacomo. Attorno a lei i dignitari della sua corte, fra cui il fidato Arduino della Palude (che lasciò il nome al Bondeno oggi di Gonzaga, confinante con Bondanazzo), il vescovo di Reggio Bonseniore, e l’abate Ponzo di Cluny, il grande monastero riformatore francese cui Matilde aveva assoggettato San Benedetto in Polirone. Nel tempo, quel villaggio di Roncore divenne una semplice corte agricola, anche se consistente (biolche 800 ancora nel sec. XIX, coltivate dai fratelli Malgarini di Reggiolo). Si degradò il toponimo da Bondeno a Bondenacium-Bondenazzo, dispregiativo termine, nel senso di avere quel castello medievale ormai perduto nei secoli lo splendore delle sue origini.
L’inaugurazione del 24 luglio prossimo intende ricordare, seppur in anticipo di un anno, la data del IX Centenario della morte di Matilde (1115), con il nuovo percorso ciclo-pedonale che dalla strada Pironda giunge al Bondanazzo, e da lì, piegando verso sud, percorre la strada Caselli, già un tratto della Teutonica.
Bibliografia
F. Canova, G. Nosari, “Reggiolo: Storia Cronaca e Legenda”, E. Lui Editore, 2013.
F. Canova, “Gli Statuti di Reggiolo nel sec. XIII”, E. Lui Editore, 2000.
A. Zagni, “Matilde di Canossa a Bondeno di Roncore”, 1977.
G.B. Visi, “Notizie storiche della città e dello stato di Mantova”, I-II vol., 1782.
G. Sissa, “Storia di Gonzaga”, 1983.