Firenze – Oggi, come avevano annunciato, presidio. Presidio sotto Palazzo Vecchio, mentre inizia consiglio comunale; presidio nonostante la pioggerella senza tregua, nonostante la sensazione che, lassù, nel salone della politica cittadina, nessuno ascolti.
I punti su cui i comitati stanno dando (e daranno) battaglia nono sono sconosciuti all’amministrazione. La prima contestazione tuttavia non è sul merito, ma sul metodo: quello dell’approccio partecipativo che l’amministrazione si vanterebbe di avere tenuto nella predisposizione del regolamento. Approccio che, secondo quanto dicono i comitati, sarebbe “una vera e propria bufala”. Come mai? Secondo quanto riferiscono i comitati, “alle numerose osservazioni presentate l’estate scorsa dai cittadini, si è risposto sorvolando sui problemi scomodi, o affermando che esse predispongono un programma diverso, perciò sono semplicemente da respingere”.
Fra gli esempi, la nuova pista di Peretola, “di 2.400 metri, ruotata di 90 gradi rispetto all’attuale, a formare una croce tombale sul Parco della Piana, cui rimane come cuore pulsante l’inceneritore di Case Passerini”. Altro punto contestato, la costruzione dello stadio a Novoli, ma anche le “convergenze impossibili di tre mezze linee tramviarie nel nodo Fortezza-Stazione di SMN”, e il tunnel sotto il centro storico che dovrebbe dare il via alla linea 2, “malgrado le condizioni geologiche e l’assurdità di un tram sottoterra”.
La contestazione non si ferma qui, dal momento che i comitati fiorentini contestano anche un altro profilo di metodo e sostanza: la relazione del regolamento urbanistico sarebbe infatti avvenuta, secondo quanto affermano i comitati, “senza che l’amministrazione abbia inteso confrontarsi con la nuova legge regionale sul governo del territorio ne’ con le prescrizioni del Pit in via di approvazione”, anzi, secondo i comitati, “stringendo i tempi” proprio per evitare il confronto.
Insomma, una vera e propria battaglia che promette di diventare guerra a tutto tondo: i comitati fiorentini infatti annunciano che siamo solo all’inizio di un conflitto che vede mettere insieme voci e competenze (ognuno per conto proprio infatti ha già sviluppato critiche e studi su i vari punti della città toccati dal regolamento). Una battaglia che li vede uniti, per scoprire davanti alla città “la linea politica” con cui l’amministrazione guarda al regolamento urbanistico, a discapito “dell’interesse comune” e ledendo suolo, sottosuolo, “aree agricole, corona collinare, corsi d’ acqua, aria”, oltre alla “salute dei cittadini”. Dunque, da oggi prende il via una vera e propria campagna di protesta e proposte alternative. “Quelle – chiosa qualcuno – che avevamo intenzione di sottoporre all’amministrazione. Se ascoltasse davvero, e non per propaganda”.