Come ti riciclo il computer grazie ai disabili

L’idea dell’associazione Credere per Vedere che rende protagonisti i ragazzi della coop Zora

L’associazione reggiana Credere per Vedere – onlus senza fini di lucro, che si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale, di arrecare principalmente benefici a persone diversamente abili e in generale a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, familiari e sociali – in collaborazione con la coop Zora e il Comune di Scandiano ha dato vita ad un progetto di grande interesse, denominato Dejavu – Laboratorio di riciclo e terapia occupazionale,  che ha lo scopo di impegnare, formare e collaborare con gruppi di disabili per restituire a nuova vita vecchi PC, stampanti, materiale informatico vario in disuso: “Il computer è come il maiale, non si butta via niente”, recita lo slogan dell’associazione.

“E i vecchi computer – ricorda Andrea Milani dell’Associazione Credere per Vedere – , in un momento nel quale riciclare, riaggiustare, portare di nuovo a funzionalità materiali vecchi è un grande valore, diventano un importante viatico per i giovani amici disabili dell’associazione, che verranno coinvolti in ogni passaggio del sistema di attivazione dei mezzi informatici: saranno loro stessi a recuperare materiale presso chi vuole disfarsene, parteciperanno alla fase di riordino e catalogazione dei pezzi e al montaggio di quelli considerati ancora idonei per il funzionamento e – soddisfazione più grande – consegneranno in prima persona i prodotti informatici aggiustati e riadattati a chi ne ha bisogno (e l’associazione individua nei fruitori finali, che riceveranno gratuitamente i mezzi, altre associazioni no profit e/o volontari)”.

Un ciclo virtuoso dunque che rende protagonisti questi ragazzi seguiti dalla coop Zora, con l’aiuto delle competenze informatiche dei membri di Credere x Vedere che coordinano le azioni e il Comune di Scandiano, che ha messo a disposizione locali dismessi, bonificati e riallestiti dai volontari dell’associazione, per stoccare il materiale informatico e ospitare il laboratorio di aggiustaggio. “I progetti educativi sviluppati intorno a questa attività – ha aggiunto Enrica Gualtieri di Zora – permetteranno ai nostri ragazzi di sviluppare le proprie capacità operative e relazionali rendendoli partecipi del territorio e delle realtà che lo circondano. La diversificazione delle varie fasi del progetto ci permette di rispondere ai singoli bisogni espressi dai nostri utenti attraverso questa innovativa terapia occupazionale”. “A partire dalla fase progettuale dell’attività risultavano evidenti le potenzialità del progetto capace di unire diversi protagonisti del territorio per un obiettivo comune – ha sottolineato Stefano Giacomuncci, assessore alla cura della città del Comune di Scandiano -. L’amministrazione di Scandiano è orgogliosa di aver contribuito alla realizzazione del progetto e si augura possa divenire nel tempo un modello da esportare. Il progetto Dejavu dimostra come sia possibile unire l’attenzione sul territorio per l’ambiente ad attività socialmente utili e di ampio respiro sociale”.

Pertanto l’appello dei tre promotori è quello di segnalare se si è in possesso di vario materiale informatico, che sarà ritirato gratuitamente (e donato gratuitamente dai possessori) presso le abitazioni dalla stessa associazione (contattabile scrivendo a progettodejavu@libero.it o al numero tel/fax 0522 766710), oppure può essere conferito presso il laboratorio a Scandiano, in via Diaz 18/A, per essere portato a nuova vita e donato a sua volta a chi ne ha bisogno. Per maggiori info: http://progettodejavu.blogspot.com

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