E’ un saldo decisamente positivo quello che il sistema imprenditoriale reggiano presenta, nella sua consistenza, alla fine del secondo trimestre semestre 2023.
Dalle elaborazioni dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Infocamere-Movimprese, infatti, al 30 giugno 2023 in provincia di Reggio Emilia risultano registrate 53.813 imprese, e il saldo del trimestre – che tiene conto di 743 nuove iscrizioni e di 442 cancellazioni non d’ufficio – evidenzia la presenza di 301 unità in più.
“Siamo in presenza – sottolinea Stefano Landi, presidente della Camera di commercio dell’Emilia – di uno scostamento significativo (+0,56%), che risulta a maggior ragione soddisfacente dopo un primo trimestre 2023 che si era chiuso con un dato negativo”.
“I positivi risultati registrati in provincia di Reggio Emilia – prosegue Landi, che dal 12 luglio scorso guida l’Ente camerale nato il 12 luglio dall’integrazione tra le Camere di Commercio di Reggio Emilia, Parma e Piacenza – si inserisce, tra l’altro, in un percorso di crescita delle realtà imprenditoriali che riguarda tutte le aree che fanno riferimento alla Camera di Commercio dell’Emilia, dove registriamo, complessivamente, un saldo trimestrale tra nuove iscrizioni e cessazioni d’attività che è positivo per 601 unità”.
Insieme alla soddisfazione per il saldo del secondo trimestre 2023, Landi sottolinea, comunque, anche qualche preoccupazione.
“Siamo in presenza – spiega il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia – di un aumento dei costi di produzione che non si arresta e da un costo del denaro che pesa negativamente sia sui fabbisogni di liquidità che sugli investimenti”. “Le ricadute negative – prosegue Landi – si avvertono in tutti i settori, ma vi sono preoccupazioni particolari per l’industria, il commercio e l’agricoltura”.
“Nei prossimi giorni – conclude Landi – saremo in grado di valutare più puntualmente lo stato di salute e le prospettive della nostra economia, ma è evidente che è necessario che il Governo vigili e agisca per far sì che le imprese non perdano competitività in un momento in cui la stessa inflazione sembra alimentata proprio dall’aumento dei costi piuttosto che da una vivacità di consumi che, al contrario, stagnano”.
Tornando alle cifre riguardanti il panorama delle imprese reggiane, nel secondo trimestre 2023, la graduatoria dei settori più rappresentativi in termini di numero di imprese continua a vedere in testa le costruzioni (11.786 realtà imprenditoriali, con un +0,60% tra il 1° aprile e il 30 giugno), seguite dai servizi alle imprese (10.490 imprese), dal commercio (10.447, con un più 0,11%), dalla manifattura (6.978 imprese, con un +0,13%) e dall’agricoltura, stabile a 5.704 imprese.