Comandante Schettino, verdetto “arresto o libertà” entro il 9 febbraio

La decisione del gip di Grosseto del 17 gennaio, 4 giorni dopo il tragico naufragio della Costa Concordia, la nave da crociera condotta dal comandante Schettino, di porre quest'ultimo agli arresti domicialiari nella sua abitazione di Meta di Sorrento, ha lasciato sorpreso il procuratore di Grosseto Francesco Verusio, ed un certo scalpore anche nell'opinione pubblica. Sono cadute ad oggi, afferma però la difesa di Schettino, le condizioni sulla base delle quali la legge poteva motivare la custodia cautelare di Schettino, poichè il comandante non può reiterare il reato perchè sospeso da Costa Crociere, nè può inquinare le prove, perché elementi e referti necessari all'inchiesta sono stati tutti acquisiti dagli inquirenti,in particolare la scatola nera, né vi è il pericolo che il comandante possa fuggire.
"Noi abbiamo detto che non c'è possibilità di reiterazione del reato perchè al momento non c'è possibilità – ha detto l'avvocato Salvatore Parascandola – che il comandante Schettino torni al comando". Parascandola è l'avvocato civilista esperto di diritto della navigazione che assiste insieme all'avvocato Bruno Leporatti, il comandante Schettino.
"Schettino si aspetta – ha aggiunto Parascandola – la liberazione". "La discussione è stata lunga", ha aggiunto l'avvocato Bruno Leporatti. Circa la parte dell'accusa, mossa dal ricorso della Procura di Grosseto, nulla trapela. Il procuratore capo Francesco Verusio non era presente in aula e il pubblico ministero Stefano Pizza non ha voluto lasciare dichiarazioni.

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Foto www.ecoalfabeta.blogosfere.it

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