L’obiettivo della nuova governance di Iren dovrebbe essere quello di rendere più snelli i processi decisionali e svincolare il governo della multiutility dalle logiche della territorialità. Il compromesso che è uscito dalle febbrili trattative degli ultimi giorni però sembra andare esattamente nella direzione opposta rispetto alle intenzioni. Perché alla fine alla fine Iren potrebbe trovarsi con tre timonieri sul ponte di comando, uno ufficiale – Nicola De Sanctis – e due “ombra”, ovvero il presidente Francesco Profumo e il vice Andrea Viero. E’ sulla redistribuzione dei poteri tra le tre cariche, infatti, che si è giocata la partita tra i sindaci dei comuni azionisti che sono stati costretti a sottoscrivere un accordo al ribasso un attimo prima della scadenza dei termini per la presentazione delle liste.
Il primo cittadino di Genova, Andrea Doria, è riuscito a imporre il suo candidato dell’ultima ora, Nicola De Sanctis, già top manager di Edison, che aveva ottenuto il punteggio più alto fra i manager indicati dalla SpencerStuart. Ma la città della Lanterna ha dovuto cedere presidenza e vicepresidenza. Delrio, che avrebbe voluto Viero amministratore delegato è stato costretto a fare un passo indietro di fronte ai veti di Genova e Torino ma pare abbia fatto pesare la sua posizione per rinegoziare le deleghe del suo pupillo a scapito dell’ad e del presidente. Viero resterebbe così una figura centrale nel governo dell’azienda.
Ne esce così una triade che dovrà trovare un punto di accordo su ogni decisione strategica per evitare la paralisi. Ed è esattamente lo scenario che si voleva scongiurare con il varo della nuova governance. Particolarmente attivo in questi giorni è stato l’ormai ex sindaco di Reggio e ministro agli Affari regionali Graziano Delrio che non si è limitato a dettare le condizioni per “mollare” la carica di ad, ma si è dato da fare anche a livello locale per indirizzare nella direzione a lui gradita la riunione dei sindaci reggiani riuniti nel sub patto di sindacato della multiutility che ha riconfermato Ettore Rocchi come rappresentante reggiano nel board di Iren. E’ bastata una telefonata di Delrio perché Alessio Mammi, sindaco di Scandiano, Marzio Iotti, sindaco di Correggio, e l’assessore Mimmo Spadoni in rappresentanza del comune di Reggio avessero la meglio su tutti gli altri primi cittadini che avrebbero voluto eleggere un candidato diverso, meno esposto politicamente. Sono volate parole grosse, ma alla fine il peso delle azioni dei tre comuni è stato determinante e non è stato necessario nemmeno arrivare al voto.