Giornalista minacciato, Ast: “Stop violenze, intervenga il prefetto”

Firenze – Solidarietà e sostegno da parte dell’Associazione Stampa Toscana al giovane collaboratore del Tirreno che, mentre stava svolgendo il suo lavoro, è stato minacciato da un uomo che, spacciandosi per poliziotto, ha preteso e fotografato i suoi documenti e si è spinto fino a fargli cancellare gli appunti sotto la mnaccia di buttarlo in acqua. La vicenda è accaduta ieri nel corso di un presidio di protesta dell’Associazione per la tutela e la conservazione delle tradizioni marinare e del porto Mediceo, che si stava svolgendo davanti alla sede dell’Autorità portuale.

Dura la reazione dell’Associazione Stampa Toscana: “Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana – si legge nella nota – esprimono indignazione e dura condanna per l’episodio di violenza che ha dovuto subire un giovane collaboratore de Il Tirreno di Livorno: costretto a cancellare gli appunti dello smartphone dopo un servizio al porto Mediceo da un uomo che, dopo aver dichiarato di essere della polizia, ha minacciato di buttarlo in acqua. Senza che le persone presenti all’episodio, e che lui aveva appena intervistato, intervenissero.   Tutto questo è assolutamente intollerabile. L’Ast si schiera decisamente con il collaboratore del Tirreno e anche con il direttore, Stefano Tamburini, con il Cdr e con tutto il corpo redazionale della testata, pronta ad affiancarli in  qualsiasi iniziativa vogliano intraprendere per ottenere giustizia. Ma il sindacato dei giornalisti richiama, ancora una volta, l’attenzione del prefetto di Livorno, Paolo D’Attilio, e delle forze dell’ordine, affinchè il lavoro dei cronisti venga tutelato in ogni forma, soprattutto in momenti di forte fibrillazione sociale come quello che stiamo vivendo”.

Sulla questione interviene anche il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Voglio esprimere la mia personale solidarietà e vicinanza e quella di tutto il Consiglio regionale che rappresento al giovane cronista minacciato a Livorno, al direttore e a tutti i giornalisti de il Tirreno. Come denuncia l’Associazione Stampa Toscana l’aggressione di cui è stato vittima il giornalista è particolarmente grave sia perché si tratta di un atto di violenza intimidatoria inaccettabile sia perché volta a impedire il  diritto costituzionale del giornalista di informare e quello dei cittadini di essere informati. Di fronte a queste azioni non ci si deve girare dall’altra parte e fa bene l’Ast a chiedere che le istituzioni preposte garantiscano sempre e ovunque la libertà di stampa, bene essenziale di qualsiasi democrazia. Chiedo, a nome di tutto il Consiglio regionale, che sia fatta piena luce su quanto accaduto e che se ne accertino le responsabilità affinché i responsabili ne rispondano davanti alla giustizia”.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani prende posizione sull’episodio: ” Un atto grave, per il suo fare intimidatorio ma anche perché volto a limitare uno dei capisaldi della democrazia: quello del diritto dei cittadini ad essere informati e dei giornalisti ad informare- dice – mi auguro che le autorità chiariscano velocemente quanto accaduto e prendano adeguati provvedimenti”.

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