Firenze – C’è anche Coldiretti Pistoia in piazza contro le speculazioni, per mettere allo scoperto la preoccupazione delle imprese agricole per l’arrivo di bollette incredibili con aumenti record. “Abbiamo lasciato le campagne per scendere in piazza a Firenze davanti alla Prefettura –spiega Paolo Giorgi, vicepresidente di Coldiretti Pistoia- Abbiamo portato la preoccupazione di chi lavora e vede giorno per giorno i costi aziendali esplodere: dal florovivaismo, agli allevamenti, alla produzioni di olio, vino e ortaggi, alle attività agrituristiche continuano a lavorare senza la certezza di coprire i costi aziendali”.
Una criticità certificata da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della grande mobilitazione con decine di migliaia di allevatori ed agricoltori con trattori e animali scesi in piazza dal Nord al Sud d’Italia: con l’esplosione dei costi energetici quasi un agricoltore su tre (30%) è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo –evidenzia Coldiretti Pistoia-, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese.
Bollette record e rincari sono stati al centro degli slogan anche a Firenze, dove hanno partecipato in massa le aziende agricole pistoiesi, a cominciare dai vivaisti. “Nel settore principe di Pistoia –spiega Coldiretti- per evitare il rischio di dover interrompere la produzione e vendita di piante e per cautelarsi da ulteriori speculazioni sui prezzi, le imprese stanno aumentando i costi per le scorte”. Anche la zootecnia sta soffrendo per i gli aumenti dell’alimentazione dei mangimi del 40%, e poi bollette e gasolio. Il rischio è la vendita sottocosto.
Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti -non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.
“Con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). Per non parlare dell’emergenza siccità che costringerà quest’anno ad aumentare il ricorso all’irrigazione con i costi energetici alle stelle”.
Mentre in strada le imprese manifestavano con slogan, campanacci e cartelli, una delegazione di Coldiretti, incontrava il Prefetto di Firenze, Valerio Valenti per consegnargli un documento destinato al Presidente del Consiglio, Draghi.
Tra le richieste lo sblocco di importanti finanziamenti del Pnrr tra cui quello per i contratti di filiera ed il fotovoltaico. Al tavolo ha partecipato il vice presidente della giunta regionale, Stefania Saccardi.
I primi risultati ottenuti dalla mobilitazione Coldiretti sono stati la convocazione del direttore dell’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi e la convocazione del tavolo del latte, con grande distribuzione e trasformatori. “L’obiettivo –spiega Coldiretti- far rispettare la legge contro le pratiche sleali che vieta la vendita sotto costo. Ai produttori deve essere riconosciuto il giusto prezzo che corrisponde ai costi di produzione che l’impresa sostiene. Oggi questo non sta avvenendo. Le imprese agricole, e gli allevatori ne sono un triste esempio, producono in perdita. Non siamo qui a chiedere aiuti o sostegni ma il rispetto della legge”.