Le mafie, ormai si sa, hanno da tempo allungato i propri tentacoli ben al di fuori delle regioni del Sud Italia. E’ da questa consapevolezza che è si è sviluppato lo stretto legame tra la struttura territoriale Cna reggiana e quella palermitana che ha portato alla realizzazione del convegno “Cna Legalità: da Palermo a Reggio Emilia un percorso comune” nel Palazzo dei Normanni in piazza del Parlamento a Palermo. Un convegno che ricalca le orme dell’appuntamento organizzato da Cna Reggio Emilia il 15 aprile scorso, che aveva visto la presenza del senatore Giuseppe Lumia, dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Sicilia Marco Venturi e del presidente provinciale di Cna Palermo Giovanni Casamento
E’ stato proprio Giovanni Casamento a introdurre i lavori programmati con il fine di confrontare realtà diverse e individuare percorsi comuni per arginare il dilagare della criminalità organizzata, che con azioni delittuose e di riciclaggio di enormi quantità di risorse finanziarie, introduce elementi di distorsione nel sistema economico, creando effetti negativi sulla vita stessa delle aziende. Casamento ha ricordato “Il valore dell’esperienza avviata con Reggio che ha portato due Cna ad aggiornare il proprio codice etico con un articolo che esprime, nero su bianco, il rifiuto di ogni contatto con esponenti della malavita organizzata. Un cammino che dovrà svilupparsi in tutto il sistema Cna”.
A rappresentare la Cna Reggio Emilia è stato il suo presidente Tristano Mussini, che ha preso parte alla tavola rotonda su “Legalità e sviluppo”, binomio inscindibile per creare un sistema di imprese che possa operare nel contesto di un’economia sana e libera da condizionamenti di qualsiasi natura, che ha visto la partecipazione di presenze di rilievo.
“Dopo aver lavorato per anni per sensibilizzare gli attori istituzionali del territorio sull’aggravarsi del fenomeno – ha spiegato il presidente Mussini – quest’anno abbiamo chiesto agli associati un impegno diretto per arginare i tentativi della criminalità organizzata di radicarsi nel territorio reggiano. Il rapporto creato con Cna Palermo sta dimostrandosi davvero positivo. Anche loro hanno adottato il nuovo codice etico: questo significa essere pronti a “sporcarsi le mani” perché già oggi, a poche settimane dall’approvazione dell’integrazione delle regole etiche dell’associazione, abbiamo dovuto adottare l’espulsione di un’impresa colpita dai provvedimenti prefettizi. Cna ha dimostrato la propria coerenza nella consapevolezza che ogni piccola azione è importante per impedire ai gruppi criminali di fare affari con la nostra economia. Il prossimo passo è quello di allargare il raggio di azione promuovendo una prossima iniziativa assieme alle altre Associazioni d’impresa, a partire da quelle con cui Cna ha costituito Rete Imprese Italia”.
Insieme al presidente di CNA Reggio Emilia Tristano Mussini, alla tavola rotonda hanno preso parte il senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione nazionale antimafia molto attento alle attività che sta svolgendo la CNA su questo tema, il senatore Giampiero D’Alia, il procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo Antonio Ingroia, il presidente della Commissione antimafia della regione Sicilia Calogero Speziale, il direttore Unifidi delle Imprese Sicilia Giancarlo Scollo e il segretario regionale di CNA Sicilia Mario Filippello. A concludere i lavori Sergio Silvestrini, segretario nazionale CNA, che ha sigillato l’impegno di tutti i presenti a proseguire all’unanimità nella battaglia a favore della legalità.