“Un eccesso di zelo”. Questa seconda CNA Costruzioni la definizione della norma dell’articolo 4 dell’ordinanza regionale 29 che definisce i termini per l’assegnazione dei contributi per gli interventi di recupero degli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili di proprietà dei privati.
La preoccupazione manifestata da Mauro Bonini, presidente di CNA Costruzioni di Reggio Emilia, riguarda il comma 5, che vincola l’erogazione del contributo all’esecuzione di lavori da parte di aziende con qualificazione SOA a partire dalla soglia di 150.000 euro. “Importo dei danni alla mano – spiega Bonini – questa norma rischia di mettere fuori gioco una moltitudine di imprese, quelle più piccole, le più radicate nel territorio, tanto che all’indomani della pubblicazione dell’ordinanza c’è già stata la sospensione di molti lavori. E’ un evento che mette in difficoltà committenti e imprese: come verranno regolati i lavori già svolti? Come verranno risolte le problematiche di lavori iniziati dalla ditta A e proseguite dall’azienda B?”.
Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, in Provincia di Reggio Emilia, nel settore costruzioni, installazioni impianti e restauro, le Imprese in possesso della SOA sono circa 400, a fronte di un numero complessivo di almeno 10.000 aziende.
“Comprendiamo – continua Bonini – l’esigenza della presentazione del DURC, concordiamo sulla necessità della SOA nel settore pubblico, ma vincolare anche il privato al possesso di questa attestazione ci pare davvero eccessivo, in quanto si rischia di allungare i tempi della ricostruzione da un lato, mentre dall’altro si regalerebbe un vantaggio competitivo alle imprese più grandi. Per questo chiediamo alla Regione un immediato intervento, affinchè quanto meno alzi in modo congruo la soglia richiesta per il possesso della SOA”.