Ciuff ciuff Emilia

L’Emilia-Romagna “resta la locomotiva d’Italia”, ma nell’economia della Regione non mancano segnali di allarme e di incertezza: dati Unioncamere

L’Emilia-Romagna “resta la locomotiva d’Italia”, ma nell’economia della Regione non mancano segnali di allarme e di incertezza.

È la fotografia scattata dall’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2019 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere, Confindustria e Intesa Sanpaolo. Uno studio dal quale emerge un altro aspetto significativo: il 36% dei profili professionali cercati dalle aziende emiliano-romagnole è considerato di “difficile reperimento” e questo inciderà sulla previsione di 103mila assunzioni per il periodo settembre-novembre. A preoccupare è soprattutto il calo di produzione e fatturato delle pmi: -0,8% la prima, rispetto all’analogo periodo del 2018, confermando la tendenza negativa del trimestre precedente (-0,7%) e -1,2% il secondo, aiutato favorevolmente dai mercati esteri. In flessione tendenziale anche gli ordini: -1,7%.

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