Firenze – In vista della celebrazione del 25 Aprile, è stato presentato ieri, online, il primo numero 2021 dei Quaderni del Circolo Rosselli. Il volume – intitolato “Intellettuali e politica negli anni dell’avvento del fascismo. In occasione del centenario della costituzione del Circolo di Cultura (Firenze 1920-1924)” – è curato da Massimo Tarassi.
I tanti interventi presenti nel fascicolo sono incentrati sul Circolo di Cultura, di cui ricorre il centenario. L’istituzione fiorentina fu animata negli anni fra il 1920 e il 1924 dai fratelli Carlo e Nello Rosselli, con personaggi del calibro di Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Alfredo e Nello Niccoli, Gaetano Salvemini, prima di essere chiuso dal sindaco fascista di Firenze il primo gennaio del 1925 e poi devastato dalle squadracce del regime. Tra i soci di allora, Ugo Procacci, Piero Jahier,, Ernesto Sestan, Alberto Bertolino e lo stesso Arrigo Serpieri.
La Fondazione Circolo Rosselli porta avanti idealmente l’eredità culturale di quell’esperienza. “L’idea del volume è stata quella di assegnare a ciascuno studioso uno dei tanti personaggi che ruotavano attorno al Circolo. Giovani che la Grande Guerra aveva fatto maturare prima del tempo, intelligenze importanti in tutti i campi della ricerca e del sapere di allora”, sottolinea Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli.
Nei loro interventi di presentazione, gli storici Patrizia Dogliani, dell’università di Bologna, Marco Bresciani, dell’università di Firenze e Giovanni Belardelli dell’università di Perugia, hanno sottolineato come il fascicolo faccia luce su un periodo cruciale di passaggio. “Si assiste alla chiusura di un ciclo – contrassegnato fra l’altro dallo scontro fra interventisti e contrari all’intervento – e l’avvento di un altro, un momento chiave che precede l’avvento del fascismo”, spiega Dogliani.
Il volume, insomma, come sottolineato dai relatori, mette a fuoco un periodo difficile e controverso concentrandosi sull’esperienza del Circolo fiorentino dove si impegnarono molti intellettuali mentre lo squadrismo cominciava a dilagare. “È un momento cruciale per la storia d’Italia e d’Europa. E quella del Circolo di cultura è un’esperienza con non pochi spunti di attualità”, ha sottolineato Bresciani. Per Belardelli, “La vicenda del Circolo, nato in questa temperie, ci invita a considerare meglio quegli anni immediatamente precedenti alla marcia su Roma, anni particolari, una situazione politica contraddittoria dove era ancora difficile per gli intellettuali schierarsi, prendere posizione”. Lo scioglimento delle incertezze avviene col delitto Matteotti, come ha ricordato Stefano Caretti: Carlo Rosselli e la maggior parte dei soci si iscrivono al Psu del martire socialista, Nello ed altri all’Unione Democratica Nazionale di Giovanni Amendola.
Il volume curato da Tarassi, con l’editing di Mirco Bianchi, raccoglie numerosi interventi, soffermandosi sul quadro storico generale e sulle vicende dei soci del Circolo. Nel Quaderno, dopo i saluti del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, si susseguono gli interventi di Valdo Spini, Roberto Bianchi, Michele Mioni, Isabelle Richet, Giulio Talini, Stefano Caretti, Giovanna Amato, Mimmo Franzinelli, Marco Dardi, Marino Biondi, Giuliano Pinto, Giovanna Procacci, Sandro Rogari, Silvia Calamandrei, Massimo Tarassi, Carlo Francovich, Eugenio Bonanno, Antonio Comerci, Valerio Marinelli. Con le testimonianze di Nello Niccoli, Alberto Bertolino, Ernesto Sestan, Giacomo Piccardi, Ugo Procacci.
Foto: Piero Calamandrei