Circa mille in piazza, “Rivendichiamo il diritto alla contestazione”

Firenze – Quasi mille persone, oggi in piazza a Firenze, per un tema pesante: “Ciò di cui si parla oggi – spiegano gli organizzatori – è la solidarietà per chi manifesta le proprie idee attraverso le piazze”. Un tema che ha già provocato un vivace dibattito e che come casus belli si rifà ai fatti che si svolsero nel 2010 e che hanno portato ad alcuni pesanti risvolti giudiziari.

 

 

 

 

Intanto, ecco la cronaca:

corteo copertina

I fatti: nel novembre del 2010, l’Italia fu scossa da una grande ondata di manifestazioni di piazza che contestavano la Riforma Gelmini. Dentro, c’erano tutti: dai partiti dell’allora opposizione, ai sindacati, a molte associazioni di insegnanti, ai collettivi studenteschi, a migliaia di semplici cittadini. Le manifestazioni dettero vita a episodi anche violenti, ci furono cariche di polizia e arresti. A Firenze, il 30 novembre 2010, scesero in piazza svariate migliaia di persone, e le manifestazioni interruppero il traffico dei viali, seguite da imponenti cortei (dati della questura, si parla di 5mila persone).

Alle manifestazioni seguirono il presidio al Polo di Scienze Sociali contro la presenza della Santanchè e svariate iniziative di ordine minore. Le indagini seguite alle iniziative di piazza portarono al processo di cui lunedì 21 marzo si svolse la prima udienza: processo che riguarda  86 imputati, 35 misure cautelari, 584 capi d’imputazione contestati, 71 anni e 9 mesi di carcere chiesti dall’accusa. Fra questi, i sette per cui è stata avanzata l’accusa di associazione a delinquere, all’epoca studenti, tutti molto giovani. Nelle manifestazioni ci furono danneggiamenti di vario genere. Fra le richieste avanzate dalle parti civili,  le 300 mila euro richieste da Trenitalia e le quasi 40 mila richieste tra poliziotti, digos, leghisti, Primerano (il preside del Michelangelo in quota PD), Gest Spa (il gestore della tramvia) e Confindustria.

Acorteo d rifondazioneSe questa è la cronaca, la vera questione, come spiegano le varie forze politiche intervenute oggi al corteo, è del tutto politica: contestare un provvedimento messo in atto dall’esecutivo è lecito oppure no? E che significato assume la contestazione del reato “associazione a delinquere” quando si trattava di una protesta tutto sommato politica?

Fra le sigle che hanno partecipato al corteo, che è partito da piazza Santa Maria Novella verso le 16 e, attraverso il centro storico, ha sfilato sul fianco di Palazzo Vecchio per concludersi in Santa Croce passando da via Ghibellina, non solo varie “firme” del panorama dei centri sociali, ma anche gruppi anarchici, Cobas, Cub, Usb, Rifondazione comunista, No Tav, Partito Comunista, Partito comunista dei lavoratori, Movimento di Lotta per la Casa, collettivi studenteschi, ma anche tanta gente dietro striscioni  che portavano la scritta: “In quelle piazze c’eravamo tutti”. 

corteo e generica

 

 

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