Firenze – Martedì 11 novembre, giornata conclusiva della 36esima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne. Si comincia alle 10.00 al cinema Odeon di Firenze con il progetto “VIPS, Vecchie Indimenticabili personalità nella Storia”, di Jasus Garcia Solera, sceneggiatura di Biancalisa Conti. Un progetto inedito, tra cinema sociale partecipato e long life learning, una sperimentazione di ricerca storica alternativa sul campo per informare, tramandare la memoria tra le generazioni e, contemporaneamente, porre al centro dell’interesse (e della comunicazione) le persone anziane. (Ingresso libero, alla presenza della sceneggiatrice).
Alle 15.30 le proiezioni pomeridiane iniziano con una serie di cortometraggi:
“Home in my mind”, di Tami Liberman, (Germania, 2013). Tami esplora Second Life e si chiede come e perché si prende casa nel mondo virtuale.
A seguire “Domoj/ Home”, di Simona Feldman. Un giovane padre parte perché deve emigrare, come può il suo bambino accettare questa separazione?
“Faint”, di Natalie Plaskura, (Germania, 2014), Il tempo, a volte, si ferma o si espande. Qualcosa appare per poi scomparire. “Amnesia”, di Pengyu Huang, (Germania, 2013, 11’ 36’’). Raffinata sperimentazione animata sulla memoria e l’identità. “Quälen/Torturing”, di Rebecca Blöcher, (Germania, 2013, 4’ 03’’)
Animazione e grafica sul tema claustrofobico della prigionia e della violenza.
“An adventurous afternoon”, di Ines Christine Geisser, (Germania, 2013, 6’)
Concentratissima graphic novel con giardino, viaggi interplanetari, tigre e magie della natura. “Conversazione con Sofia Scandurra”: questioni di genere; dietro la macchina da presa, di Silvia Lelli, (Italia, 2014, 20’). L’ultima intervista realizzata con Sofia Scandurra, scomparsa il 29 agosto 2014, regista di uno dei rari film femministi italiani, per il quale costituì per la prima volta in Italia una troupe composta esclusivamente da donne: “Io sono mia”.
Chiude le proiezioni pomeridiane il lungometraggio“Terra de ninguèm” di Salomé Lamas, Portogallo, 2012, 72’ Il rapporto del Portogallo con i territori ex coloniali è affrontato, negli ultimi anni, da non pochi film e libri di valore. Terra de Ninguèm è uno di questi, assolutamente originale e sconvolgente. Alle ore 19.00 apertivo in Sala degli Specchi conclusivo del Festival, incontro con le registe Silvia Lelli e Ines Oliveira. Alle ore 21.00 Premiazione dei corti, saranno attribuiti i premi:Premio Anna Magnani (Giuria degli Studenti), Premio Alida Valli (Giuria Cittadina)
Serata in onore del Portogallo alla presenza di Annalisa Padellaro, dell’Ambasciata del Portogallo a Roma. A seguire il film “Bobô”, di Inès Oliveira, (Portogallo, 2013, 80’). Opera seconda (la prima era Cinerama) della più promettente regista portoghese, racconta con stile ammirevole, tra memoria e sogno, l’arrivo dalla Guinea della piccola Bobô nella casa di Sofia, nella Lisbona e nel Portogallo di ora, che rivoluzionerà la sua vita interiore e darà nuovi spazi alla relazione con la madre e con la storia post-coloniale del suo Paese.