Sono stati presentati al Tecnopolo di Reggio Emilia i dati di Ecosistema Urbano 2022, la storica iniziativa di Legambiente che, con Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole24 Ore, da 30 anni monitora lo stato ambientale delle città capoluogo d’Italia secondo 18 indicatori principali, con un focus sulle città capoluogo regionali. Proprio Reggio Emilia è risultata quarta su scala nazionale, con un punteggio di 72,9%, dove il 100% rappresenta il valore di massima sostenibilità ambientale.
Mobilità, risorse e clima al centro della mattinata, che ha visto diverse realtà a confronto impegnate nella transizione ecologica su più fronti ed esperti coinvolti nel monitoraggio ambientale.
Su scala nazionale, il quadro post-pandemico non si mostra roseo per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria in città, fattore altamente influenzato dal tasso di motorizzazione nella penisola, tra i più alti in Europa: nel 2021 si registrano 65,5 veicoli ogni 100 abitanti, un tasso in crescita rispetto agli anni scorsi. In Emilia-Romagna, si collocano al di sotto della media italiana solo Bologna (4° a livello italiano), Parma e Rimini. Fanalino di coda Ravenna, con 71 auto ogni 100 abitanti. Dato certamente influenzato dalla crisi pandemica che ha favorito l’uso del mezzo privato rispetto al trasporto pubblico. Nell’ultimo anno si è avuta una leggera ripresa del Tpl, soprattutto in città come Bologna (5° tra le grandi città con 202 viaggi ab. annui) e Parma (4° tra le città medie con 110 viaggi ab. annui), che restano “a galla” nel quadro post pandemico.
Urge dunque un cambio di paradigma che deve passare anche dalla micromobilità su due ruote come alternativa all’automobile in città: su questo fronte si nota un lieve miglioramento, dato che la ciclabilità è aumentata nel 2021 e ha raggiunto in media i 9,86 metri equivalenti/100 abitanti (erano 9,5 nel 2020). Proprio per quanto riguarda la ciclo viabilità Reggio Emilia figura prima in classifica italiana, con 46,5m_eq. ogni 100 abitanti “Reggio Emilia ha saputo andare incontro alle novità e alle esigenze dei cittadini, mantenendolo in costante crescita” – commenta Mirko Laurenti, referente Legambiente per Ecosistema Urbano.
Una crescita in campo ambientale che deve molto agli scambi con la storica campagna di Legambiente. “L’impegno di Legambiente con Ecosistema Urbano è fondamentale per orientare il lavoro delle pubbliche amministrazioni” – commenta Luca Vecchi, primo cittadino di Reggio Emilia – “il percorso indicato dall’associazione può essere seguito per migliorare in direzione della sostenibilità”.
Per quanto riguarda risorse e rifiuti, sul panorama italiano il rapporto Ecosistema Urbano mostra che se da un lato aumenta la produzione di rifiuti annua procapite, per lo meno aumenta la percentuale media di raccolta differenziata, che raggiunge il 61,5% (rispetto al 59,3% dell’anno scorso e al 54,3% di tre edizioni fa). Ferrara (87,3%), Reggio Emilia (82,2%), Parma (82,1%), Forlì (80,4%), Cesena (78,7%) ben oltre il 75% rappresentano l’eccellenza in Italia. Fanalino di coda Bologna, sotto la media nazionale con il 55,7%
In un contesto in cui la materia idrica è sempre più a rischio, uno sguardo alle perdite nelle reti idriche mostra che solo tre delle città in Emilia-Romagna hanno perdite oltre del 30% dell’acqua immessa in rete, Parma (38,5%), Modena (34,9%) e Ferrara (34,6%) – su una media nazionale dei capoluoghi del 36%.
Novità degli ultimi rapporti è la presenza di un indice sul consumo di suolo, basato sui dati ISPRA e valutato su una scala da 1 a 10. Bologna con 9,5 risulta tra i capoluoghi migliori in assoluto (5°), Rimini è 11° (con 8,5) poi Modena e Parma 13° (8 su 10). Pessime le performance di Ferrara (4 su 10), e soprattutto di Ravenna (1,5 su 10).
Sulla legge urbanistica interviene Barbara Lori, Assessore alla Pianificazione Regione Emilia-Romagna, “Stiamo facendo passi in avanti importanti rispetto ai nuovi Piani Urbanistici Generali da parte dei comuni, molti capoluoghi sono in dirittura di arrivo” – commenta – “Un primo risultato parziale che ci permette di tagliare di oltre 11.400 ettari di suolo che erano presenti nelle previgenti pianificazioni comunali.”