Lutto nel giornalismo reggiano. Una grave malattia non ha lasciato scampo al collega ed amico Mario Paolo Guidetti, 74 anni, scandianese di origini (“Piazza Padella”, come amava ricordare), gentiluomo d’altri tempi, insegnante in pensione, socialista e garibaldino, promotore instancabile di iniziative di solidarietà verso i più bisognosi e impegnato su più fronti nel sociale, sostenitore dell’amicizia disinteressata e portavoce del “tavolo Hemingway” di Puianello. Era ricoverato al Santa Maria Nuova. Lascia la moglie Paola e i figli Filippo e Alessia. I suoi motti erano: socializzare il sapere, aspettare gli ultimi per arrivare insieme, un tetto ai meriti e una soglia ai bisogni. Ora Mario è nel cielo dei Giusti.
Così lo ricorda Giuseppe Adriano Rossi, presidente dell’Associazione Stampa Reggiana: “Era iscritto nell’elenco dei pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna dal 27 maggio 1991. Al giornalismo e in particolare alla formazione dei colleghi e alla tutela dei giornalisti ha generosamente profuso il suo impegno, sia come consigliere dell’Associazione Provinciale Stampa Reggiana “G. Bedeschi”, che come consigliere nazionale e regionale dell’Ordine; attualmente rivestiva anche il delicato incarico di tesoriere dell’Ordine emiliano-romagnolo.
Assertore convinto dei principi deontologici della professione e sempre coerente con essi, nell’Assostampa Reggiana si è sempre distinto per l’entusiasmo, l’apporto convinto ed efficace di idee e di proposte, per l’attenzione nei confronti di colleghi in situazione di difficoltà. L’amicizia, il sorriso, la generosità, l’attenzione per i disabili sono certamente state tra le note distintive di Mario; famosa la sua raccomandazione “Aspettare gli ultimi per arrivare tutti assieme!”.
Frequente il suo ricordo e l’attestazione di stima per quanti avevano avuto incarichi nell’Associazione Stampa.
Non ha mancato mai di testimoniare pubblicamente – anche senza giri di parole – e con coraggio la difesa della professione giornalistica e della libertà di stampa contro le tante minacce che l’assediano. Sempre propositivo, Mario Paolo Guidetti ha contribuito in prima persona alla realizzazione di tante iniziative della Associazione Provinciale Stampa Reggiana, come le decina di apprezzati corsi di formazione professionale realizzati nel reggiano – in città e in altre località – coinvolgendo associazioni ed enti. Per lui l’annuale festa dell’Associazione Stampa e in particolare la premiazione dei figli dei colleghi erano un appuntamento atteso e vissuto con grande gioia.
E poi i suoi reportage, firmati “Writer Marius fotocronista per caso” e indirizzati a tutti i colleghi: foto significative, osservazioni simpatiche, puntuali riflessioni, richiamo ai valori etici, momenti di poesia e di solidarietà li hanno sempre contraddistinti; inoltre costituiscono una brillante e piacevole testimonianza della vitalità del giornalismo reggiano. Aveva introdotto una simpatica tradizione: l’annuale appuntamento natalizio degli auguri a cui erano invitati i giornalisti reggiani; un’iniziativa che ava pensato e voluto con una nobile finalità benefica a favore della Mensa dei Cappuccini. Non ha mai mancato di partecipare agli incontri di “Tutto Montagna” e della Cooperativa Novanta portando la sua testimonianza, il suo incoraggiamento, la sua simpatia. Era un “garibaldino tutto d’un pezzo”: amico di Anita Garibaldi, pronipote dell’Eroe, nel 2011 aveva rappresentato, in virtù di una certa somiglianza, Giuseppe Garibaldi in una ricostruzione storica confluita in un lungometraggio per iniziativa dell’amico giornalista Gino Badini.
Grazie Mario per quanto ci hai donato in tutti questi anni di giornalismo e un abbraccio alla moglie Paola che di Mario ha condiviso tante attività, e ai figli Filippo e Alessia.
Il ricordo del direttore dell’Avanti! online Mauro Del Bue, affiancato proprio da Mario, a Roma, nel periodo in cui l’ex deputato socialista – una quindicina d’anni fa – fu nominato sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture (governo Berlusconi III): “Mi ha lasciato il mio grande amico e compagno Mario Guidetti, consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Malato da un anno la sua forte fibra e il suo umore sempre brillante non gli sono bastati per battere una terribile malattia. Presidente di una importante circoscrizione della città, s’era fatto ben volere da tutti i cittadini per quel suo carattere sempre propenso al dialogo teso alla soluzione dei problemi concreti. Dopo la fine del Psi aveva aderito assieme a me al nuovo Psi costituito dopo la morte di Craxi, nel gennaio del 2001, e ne era divenuto segretario provinciale. Nel 2007 avevamo entrambi aderito alla Costituente socialista e al rinato Psi, che aveva tentato di unificare tutte le anime socialiste. Di questo partito Mario era divenuto componente del Comitato nazionale di garanzia. Perdo un amico, leale, sincero, sempre pronto a lavorare per i più deboli. Mario era stato anche consigliere del Comitato paralimpico provinciale sempre con l’animo di tutelare le persone che erano rimaste indietro e gli handicappati. Era stato tra i promotori di una associazione garibaldina in stretto contatto con la stessa Anita Garibaldi della quale era divenuto amico. Sentiva ad un tempo fondamentali i principi dell’equità del socialismo e del patriottismo e si vestiva spesso con la divisa rossa dei garibaldini. Mario ha speso la sua vita a fianco delle persone che soffrono. E anche in quest’ultimo anno non ha mai smesso di far coraggio agli altri. Il suo più grande desiderio era di riprendere al più presto il suo posto nell’attività sociale e politica. Scriveva di tutto: poesie, auguri, inviava foto e giornalini con sue didascalie. Per me é stato un esempio di generosità e di altruismo difficile da eguagliare. A sua moglie e ai suoi figli un abbraccio tenero e solidale. A tutti coloro che l’hanno conosciuto resta il ricordo di una vita vissuta bene e al servizio degli altri. Sempre con un sorriso sulle labbra. Ciao Mario, senza di te mi sentirò più solo”.