Ciampi e il suo legame con Reggio

Ciampi in piazza Prampolini (7 genn. 04)Molto si può dire, nel ricordare il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, un padre dell’Italia moderna, della nostra Repubblica e dell’Europa unita.

Abbiamo l’onore di ricordarlo, con commozione e gratitudine, prima di tutto come uno di noi: un amico di Reggio Emilia. C’è tanto della nostra città nella sua vita, basti pensare che la signora Franca, sua consorte, è nata qui e qui ha mantenuto legami profondi e discreti, nello stile riservato e umanissimo che ha contraddistinto questa coppia così cara all’Italia.

Soprattutto, lo ricordiamo come uno di noi nel profondo e convinto antifascismo, nell’essere uomo di libertà, giustizia e democrazia, uomo delle Istituzioni servite nel segno del bene comune, di un’unità nazionale costantemente aperta all’Europa e al mondo. Ciampi è stato erede e testimone di quella cultura politica azionista, che portò un contributo fondamentale all’antifascismo e alla costruzione della Repubblica italiana.

Due volte Ciampi è venuto a Reggio Emilia in visita istituzionale, per un unico motivo, la festa del Tricolore, di cui la nostra città è stata culla nel 1797: la festa che egli contribuì a fare nazionale nella Giornata della Bandiera.

La prima volta, il 7 gennaio 1999, nel 202° anniversario del Primo Tricolore, quale ministro del Tesoro e del Bilancio, a pochi giorni dall’Euro, la moneta unica che lo vide tra i costruttori, con coraggio, tenacia e fiducia nel futuro, leggendola come strumento di piena cittadinanza e appartenenza politica, prima ancora che economica.

La seconda volta nel 2004, per il 207° anniversario, quale presidente della Repubblica. Disse fra l’altro in questa occasione: “Noi amiamo il Tricolore come i nostri padri, perché il Tricolore, nato in questa città nove generazioni fa, ha rappresentato il riscatto, il risveglio, il miracolo di un popolo che, all’improvviso, diventa volontà comune (…). Custodiamolo con cura. Regaliamolo ai nostri figli”. E ancora: “Una Nazione che – grazie ai valori iscritti con lungimiranza nella Costituzione – riesce a integrare, come cittadini, persone venute da Paesi e culture diverse, perché esse desiderano condividere il nostro modello di vita, i nostri diritti e i nostri doveri, è una comunità viva, forte, unita, che per questo sa rinnovarsi e allargarsi”.

Credo che in queste parole pronunciate a Reggio Emilia vi siano in sintesi elementi qualificanti del pensiero e dell’azione istituzionale di Carlo Azeglio Ciampi: il riscatto pieno e compiuto della dignità di una Nazione democratica e della sua Bandiera, definitivamente liberate dalle ombre della vecchia retorica totalitaria e restituite all’identità libera degli italiani; la responsabilità personale e collettiva di fronte alla libertà; la comunità – sia essa locale, nazionale, internazionale – come luogo della dignità delle persone; la Costituzione che, egli diceva, “è stata e rimane la mia Bibbia laica”.

Tanto ci lega a Carlo Azeglio Ciampi. La sua esemplarità, il suo pensiero continueranno ad accompagnarci.

*Sindaco di Reggio Emilia

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