Pisa – Il Sindaco di Pisa Michele Conti interviene sulla chiusura della Scuola Primaria Biagi: «Nella tarda serata di ieri sono stato contattato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest che ha proposto alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Toniolo la chiusura di una scuola cittadina per un rapido aumento di casi. Si tratta della primaria Biagi, che stamattina è rimasta chiusa.
Siamo di fronte a una situazione che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni in tutte le scuole della città, comprese le scuole dell’infanzia, con grave disagio per i bambini, le famiglie e il personale scolastico. L’iter decisionale per la chiusura si esaurisce nel rapporto fra Asl e dirigenti scolastici, anche se il processo è costantemente monitorato dall’assessorato competente e dai servizi educativi del Comune di Pisa.
Come Sindaco, in qualità di Autorità sanitaria locale, non ho timore ad adottare provvedimenti per tutelare la salute pubblica, se necessario. Ci viene chiesto di operare in maniera selettiva e chirurgica intervenendo per scongiurare l’ipotesi della nascita di nuovi focolai: benissimo, ma a mio avviso questo non è sufficiente.
Il meccanismo delle quarantene per i contatti diretti di casi positivi e la lentezza con cui vengono fornite le risposte dei tamponi rischia di imprigionare in casa centinaia di famiglie, creando allarme sociale e difficoltà nel gestire il quotidiano alla prima febbriciattola di stagione di un bambino in età scolare. Il tema è complesso e delicato, per questo è necessario un cambio di passo per contenere la circolazione del virus – i casi salgono anche a Pisa al ritmo di 3-4 al giorno nelle ultime settimane – e, contestualmente, permettere alle famiglie di mandare a scuola i bambini, andare a lavorare, continuare a condurre una vita normale. Chiedo dunque alla Regione Toscana, che vedo in ritardo sul tema visto che la prima campanella è suonata ormai da più di due settimane, di attivarsi per eseguire tamponi rapidi antigienici direttamente nelle scuole, come ha già cominciato a fare la Regione Veneto che evidentemente si era organizzata per tempo. Si tratta di test salivali, ritenuti affidabili dagli esperti del settore, che danno il risultato in pochi minuti, non sono invasivi e possono essere ripetuti più volte secondo le necessità; la loro funzione è quella di fare un primo screening nelle classi in cui è stato rilevato almeno un positivo. Sarebbe una svolta nella gestione dei contagi nelle scuole che permetterebbe di far continuare tranquillamente a svolgere le lezioni agli studenti, laddove se ne ravvisassero le condizioni, e isolare solo i casi positivi reali».
Foto: Michele Conti