È una misura molto drastica, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ne è consapevole. Ma la decisione di chiudere tutte le scuole d’Italia e le università a partire da giovedì 5 marzo, fino a metà marzo è stata presa.
L’annuncio ufficiale dopo l’ultimo via libera del comitato scientifico. Ovviamente il tema è il rallentamento del contagio anche al Sud del Paese, dove i casi finora riscontrati sono minori che al Nord, per rafforzare le terapie intensive aumentando i posti.
Adesso la didattica a distanza, che la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva rilanciato con una task force e un sito dedicati, diventerà fondamentale per non interrompere la continuità didattica.
Le scuole che finora non si erano attrezzate possono affidarsi anche a Ilaria Capua, che ha lanciato un progetto per sostenere gli istituti nell’adeguamento tecnologico ma anche per informare tutti sugli sviluppi e le caratteristiche dell’epidemia.
Il coronavirus intanto fa breccia nella nuova giunta Bonaccini. I neo assessori regionali Raffaele Donini e Barbari Lori sono positivi. La prima a sottoporsi al test e’ stata Lori, che aveva partecipato alla seduta di insediamento della giunta venerdi’ scorso. Subito dopo aver appreso la notizia, “ieri sera tardi”, come spiega una nota della Regione il presidente Stefano Bonaccini, il sottosegretario Davide Baruffi e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, si sono sottoposti al test tampone, “per motivi legati all’operativita’ dell’ente e doverose ragioni precauzionali.
In particolare, l’assessore Donini era entrato in piu’ diretto contatto con Barbara Lori nei giorni scorsi”. Il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi sono risultati negativi. Positivo, invece, l’assessore Donini. Gia’ questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test. Lori e Donini “sono in buone condizioni e si trovano presso le loro abitazioni, dove rispetteranno il periodo di isolamento. In entrambi i casi e’ in corso di definizione la lista dei contatti avuti nei giorni passati e, cosi’ come previsto dai protocolli, verranno svolti gli accertamenti sulle persone interessate, contattate direttamente dalle strutture sanitarie competenti territorialmente”.