ll credit crunch torna a far male: chiude la storica azienda di Scandicci Moranduzzo, produttrice di alberi e addobbi natalizi e chiude proprio nel periodo clou dell’anno, per quanto riguarda la sua attività: la formalizzazione della decisione di chiudere l’attività è avvenuta proprio nel periodo natalizio. Amaro dono di Natale per i 34 dipendenti che perderanno il lavoro, contando gli interni, a cui si aggiungono altri 14 lavoranti a domicilio. In tutto 48 persone e famiglie che si vedranno catapultati nell’instabilità economica.
Certo, come comunica il sindacato , il calo di fatturato negli ultimi anni c’è stato ed è stato importante: la concorrenza dei paesi emergenti, unita alla mancanza di innovazione che ha segnato in questo campo il prodotto italiano, si è fatta sentire. Ma la motivazione che sta alla base della decisione di chiudere il bandone è stata l’impossibilità di far fronte a impegni e pagamenti. Perchè? In buona sintesi, per il ritiro dei fidi da parte delle banche. Tolti i quali, la situazione è diventata ingestibile e soprattutto senza futuro.
Moranduzzo ha quindi avanzato richiesta alla direzione Lavoro della Provincia di Firenze per l’attivazione della cassa integrazione. Nei prossim giorni matureranno le definitive conseguenze della decisione: le parti si incontreranno per un verbale d’accordo per la Cassa integrazione straordinaria che avrà la durata di un anno. Inoltre, a tutela dei lavoratori a domicilio non coperti da cigs, verrà sottoscritto un accordo di Cassa Integrazione Guadagni in deroga di durata di tre emsi: infatti, la regolamentazione regionale non prevede la possibilità di stipulare questo genere di accordo con durata superiore ai tre mesi.
Se Moranduzzo chiude, ancora un altro dramma sociale si profila nella buia notte della crisi toscana. Si tratta del Gruppo Kme, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di prodotti in rame e sue leghe. Ebbene, si profila la possibilità che l’improvviso incontro convocato dall’azienda l’11 gennaio prossimo presso la sede di Confindustria a Firenze con i sindacati, sia foriero di licenziamenti. A adombrarlo con fortissima preoccupazione è la fiom aziendale che spiega: ”Da troppo tempo il gruppo vive una situazione di incertezza produttiva ed economica e parla insistentemente di eventuali esuberi”. Kme occupa 1500 lavoratori in italia di cui 1000 in Toscana, ripartiti fra lo stabilimento di Fornaci di Barga (LU) con circa 800 addetti, l’officina di progettazione e manutenzione degli impianti di Campo Tizzoro (PT) e il centro direzionale di Firenze. E domani un’altra eccellenza regionale rischia di chiudere i battenti: si tratta della Galileo Vacuum Systems i cui lavoratori saranno in presidio con sciopero davanti allo stabilimento pratese dalle 10 alle 13. Da domani infatti potrebbero partire le procedure per il licenziamento, nonostante l’incontro con Finmeccanica tenuto il 18 dicembre scorso su cui i lavoratori continuano a riporre speranze (e ad attendere risposte) per poter proseguire l’attività e salvaguardare il posto di lavoro. Da sottolineare il fatto che i lavoratori non percepiscono lo stipendio da agosto.