Le loro voci emergevano come un concerto di campane dalle fronde oscure degli alberi, chiamandosi e facendosi eco reciprocamente, schernendosi e istigandosi a vicenda con trilli via via più acuti. S'affollarono sempre più numerosi mentre il sole saliva nel cielo finché Tara, non riuscendo più a sopportarne il querulo vocio, si alzò e uscì sulla veranda dove trovò soltanto il biancore abbagliante del sole estivo che s'insinuava tra le colonne arrotondate e i fiori purpurei della buganvillea.
(Traduzione: Anna Nadotti)