Roma – Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, riconosce che la Regione Toscana, con la sua delibera, ha dato un impulso a definire quanto prima le regole sulle modalità di applicazione in Italia della fecondazione eterologa, considerato le tante coppie in attesa. Il punto centrale, spiega Chiamparino, di un confronto tra Regioni, da convocare al più tardi entro la prima settimana di settembre, è ripartire il Fondo sanità e definire le linee guida comuni, come ad esempio le condizioni economiche diapplicazione.
“Per quel che mi riguarda, come ha detto anche il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Luca Coletto, non è in discussione la legge, ma le modalità e le condizioni economiche della sua applicazione“, lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, con riferimento alla legge sulla fecondazione eterologa. “Sono già d’accordo con il Ministro Lorenzin: non appena rientra dal suo viaggio fisseremo un incontro per discutere del riparto del fondo sanità e definire le linee guida di applicazione per le Regioni in materia di fecondazione eterologa. Convocherò inoltre al più tardi la prima settimana di settembre – ha concluso Chiamparino – una riunione della Conferenza delle Regioni per definire l’orientamento comune”.
Chiamparino in un intervista rilasciata a La Stampa e al Corriere della Sera, riporta la questione sul piano pratico: “Oggi si va all’estero per l’ eterologa; il problema è come inserirla nei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Non è un tema di diversità politica, il rischio, se non si affronterà la questione del Servizio sanitario, è che lo facciano solo i privati”. La Toscana, spiega, “dà stimolo a fare prima. Ma fare prima non deve essere sinonimo di fare male. Per esempio, chi paga se una coppia laziale va a sottoporsi all’eterologa in Toscana? Non certo la Regione Lazio se non esistono paletti comuni fissati e linee guida nazionali per regolare accessi e gestione dei donatori”.