Chiama i carabinieri dicendo di aver ucciso la fidanzata, arrestato

Grosseto – Un uomo, attorno alla mezzanotte di ieri, ha chiamato i carabinieri dicendo di aver ucciso la fidanzata. I militari sono accorsi dopo averlo localizzato e lo hanno trovato mentre piangeva, con i vestiti sporchi di sangue, davanti all’auto. Dentro, il corpo  della donna, con una ferita di coltello alla gola. Il coltello è stato trovato accanto al cadavere. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Il fatto è avvenuto vicino a Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto. I militari hanno dapprima calmato l’uomo, poi lo hanno fatto salire in auto per condurlo in caserma. qualche difficoltà è avvenuta durante il tragitto, in quanto l’uomo ha cominciato ad agitarsi sfondando anche un vetro della macchina. In base ai primi accertamenti è stato tratto in arresto. Ad ora, non sono ancora chiari i motivi della presunta uccisione della fidanzata. Le indagini sono in corso.

Nella giornata di oggi, 12 agosto, altri episodi di violenza contro le donne. Nel Valdarno, a Figline, un uomo di 34 anni è stato arrestato di carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. I militari lo hanno bloccato mentre tentava di entrare, armato di coltello, in casa della compagna. E’ la stata la donna, che si era chiusa nell’abitazione, a dare l’allarme. Sembra che l’uomo non fosse nuovo a episodi di violenza contro di lei.

Arrestato dalla polizia a Poggibonsi, nel senese, un ex marito di trent’anni, che a maggio era stato condannato per maltrattamenti in famiglia e a luglio aveva ricevuto la misura di divieto di avvicinamento. L’uomo, che aveva ripetutamente nel corso del tempo minacciato, percosso, insultato la donna anche davanti al figlio minore, aveva ricmoniciato nell’ultima settimana, a pedinarla e a farsi trovare sulla sua strada. Allarmata l’ex moglie si è rivolta al commissariato. Gli agenti lo hanno beccato a pochi metri dai famigliari. Il trentenne, affatto intimorito dagli agenti, ha minacciato di morte l’ex moglie. A quel punto è scattato l’arresto, per atti persecutori e minacce gravi. Oltre che naturalmente per violazione del divieto di avvicinamento. Arresto che è stato convalidato. L’uomo questa volta è stato sottoposto agli arresti domiciliari con facoltà di assentarsi. 

 

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